I pirati di Ramarella piantano antichi semi nei moderni nidi

Il progetto Koinè per educare alla natura ed alla biodiversità. Un contributo alla missione della banca del germoplasma della Regione Toscana

orto

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Arezzo, 13 maggio 2023 – Da una parte i semi antichi: il pomodoro rosso di Pitigliano, il costoluto fiorentino, la zucchina tonda fiorentina, l’anguria gigante della Valdichiana ed altri. Dall’altra i pirati di Ramarella: persone che trovano risposta alla condizione di vulnerabilità sociale attraverso progetti fatti in collaborazione con i servizi territoriali del Valdarno e che in questa fattoria nel comune di Laterina Pergine svolgono attività agricole e di allevamento di piccoli animali.

Pirati che salvano la memoria della terra e cioè piante che non sono mai arrivate sugli scaffali dei supermercati ma che stanno scomparendo anche dalle tavole. Grazie alla banca del germoplasma della Regione Toscana e al progetto Koinè di agricoltura sociale nell’ambito delle attività promosse dal Distretto Rurale del Valdarno Superiore, questi semi tornano ad essere piantati. Non solo a Ramarella perché Koinè continua a diffondere progetti e azioni all’insegna della green care. Porta quindi l’orticoltura nelle Rsa, nei centri diurni, nelle case famiglia, nelle scuole dell’infanzia, nei nidi, per educare alla natura e alla biodiversità, parlando di stagionalità, filiera corta, ambiente da salvaguardare e per contribuire alla missione della banca del germoplasma della Regione Toscana. Un progetto che si consolida progressivamente. Koinè ci crede a tal punto da aver acquistato, dopo anni di affitto, la fattoria di Ramarella. Il nucleo di pirati non svolge più solo attività su questo terreno ma è diventato un gruppo esperto che sta disseminando le attività di green care in tutti i servizi gestiti da Koinè: da quelli per l’infanzia a quelli per gli anziani.

“Il prossimo passo – annuncia Sauro Testi, responsabile del progetto Koinè – sarà la realizzazione di un orto sociale a Montecchio Vesponi, nella Casa di Pinocchio, con il gruppo dei ragazzi e degli operatori del Progetto VI.VA per la vita indipendente. Il terzo del progetto della rete Dell’Aia Diffusa E ci stiamo preparando alla produzione di uova e miele bio aderendo alla campagna di Green Peace per la tutela delle Api e la loro/nostra sopravvivenza. Koinè lavora su questi temi dal 2015. Ricorda il Presidente Paolo Peruzzi: “nell’ambito del Patto sociale per la salute mentale del Valdarno, costruito con Asl Tse e Conferenza dei sindaci del Valdarno e con il finanziamento della Regione, attivammo la fattoria di Ramarella. A partire da questa esperienza abbiano dato vita a una rete di agricoltura sociale con altre cooperative sociali e con molte imprese agricole, diventando parte del Distretto Rurale e del Cibo del Valdarno”. Luca Fabbri, Coordinatore tecnico del Distretto spiega come questo “metta in rete con i Comuni della vallata e le imprese agricole, progetti di salvaguardia della biodiversità alimentare e di educazione sulla Cultura identitaria nelle scuole. l progetto “Aia Diffusa” nasce nel nostro Distretto del Cibo e diventa un modello diffuso per gli altri Distretti italiani”.

Il progetto ha funzionato. Ancora Peruzzi: “lo abbiamo esportato anche nella provincia di Siena grazie alla richiesta e alla collaborazione fondamentale della Fondazione Allianz UMANA MENTE, andando a gestire a Castelnuovo Berardenga l’esperienza dell’Orto e Aia Felice. Dalla integrazione tra le due esperienze è nato il primo nucleo della rete Aia Diffusa. Oggi nei progetti della rete sono impegnate 31 persone con programmi individuali diversi. Siamo poi entrati a far parte della rete dei sostenitori della Banca del Germoplasma della Regione Toscana, iniziando ad ispessire nelle nostre attività agricole l’impegno per la salvaguardia della biodiversità, dell’ambiente e del paesaggio”.