
Dalmazio Vinci, 90 anni, il discendente più anziano di Leonardo da Vinci
Vinci (Firenze), 22 maggio 2025 – Dalmazio Vinci, 90 anni, è il più anziano dei sei discendenti in vita di Leonardo che sono stati rintracciati attraverso l’albero genealogico del Genio e il test del Dna, come spiegano Alessandro Vezzosi e Agnese Sabato nel volume Genìa Da Vinci presentato ieri sera nel teatro della città di Leonardo.
Dalmazio, emozionato per questa notorietà?
“Sono un timido, ma nei momenti difficili divento calmo. Ho da sempre l’hobby del volo e volando ti insegnano a restare freddo nei momenti difficili”.
Come è venuto a conoscenza della discendenza da Leonardo?
“Sono nato a Montelupo Fiorentino, ma ci siamo trasferiti a Milano quando ero piccolo e dopo ho sempre vissuto al Forte dei Marmi, dove avevo un negozio di oggettistica. Quando andavo in giro con mio babbo, gli chiedevano sempre se era un ’parente’ di Leonardo. Qualche anno fa, poi, è venuto da me Alessandro Vezzosi e mi ha detto che ero un discendente di Leonardo. Poi mi hanno fatto il test del Dna ed è arrivata la conferma”.
E che cosa è successo?
“Di tutto. Sono stato intervistato via mail anche dagli Stati Uniti e un giornalista è venuto da Roma per parlare con me e scrivere un pezzo per il più vecchio quotidiano giapponese. Vezzosi ha fatto questo libro su Leonardo e ci sono due pagine anche su di me. Però era meglio se arrivava prima, a novant’anni non posso più fare tante cose...”.
In qualche misura si sente erede di Leonardo?
“D’acchito direi no. Poi penso alla mia passione per il volo che esiste da quando ero ragazzino. Ho preso il brevetto da giovane e da allora in poi ho sempre volato”.
Invenzioni ne ha mai fatte?
“Non so disegnare, ma mi diverto a inventare. Una volta, per il mio negozio del Forte dove vendevo oggettistica e porcellane preziose, ho preso un girarrosto e ho costruito una vetrina girevole. Sono andato anche in televisione da Bonolis. Alla trasmissione I Cervelloni. Ho portato l’invenzione della macchina con telecamere per controllare gli spostamenti. Seguivamo il programma in televisione e mia moglie mi spinse a partecipare. Mi presero. Andai con la mia macchina con le telecamere montate. Fu una bella esperienza, ma poi finì lì. Oggi le telecamere sulle auto sono normali”.
Qualche idea che vorrebbe realizzare?
“Mi sono fissato di fare una cosa, un’utopia, ma la tengo per me. È quello che piaceva a Leonardo, il volo dell’uomo. Sto cercando la soluzione logistica giusta. La salute, per fortuna, non mi manca”.
Stasera sarà a Vinci. È la sua prima volta?
“Ci sono stato a 18 anni e poi mai più. Non so che effetto mi farà. Sarà una sorpresa”.