Firenze, 4 agosto 2021 - Sono arrivate adesioni da tutta Italia. Hanno firmato la petizione disoccupati, casalinghe, pensionati, infermieri, professionisti, politici, imprenditori. È trasversale il sostegno per i 422 lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio, licenziati con una mail dal fondo di investimento Melrose.
Quasi in 6.200 hanno raccolto l’appello lanciato da tre big della politica regionale: Vannino Chiti, Claudio Martini ed Enrico Rossi, coloro che hanno governato la Toscana dal 1998 al 2020.
Intanto il braccio di ferro con l’azienda per ritirare i licenziamenti va avanti: oggi in Prefettura a Firenze è atteso un crocevia fondamentale. Al tavolo di crisi convocato dal Ministero per lo sviluppo economico, al quale parteciperà il viceministro allo Sviluppo Economico Alessandra Todde, è attesa anche la proprietà, finora indisponibile a trattare il ritiro dei licenziamenti. Il ministro Andrea Orlando, ieri in visita a sorpresa allo stabilimento di Campi, ha detto che il governo è pronto a prendere di petto la questione.
"Agiremo in modo compatto contro un atteggiamento inaccettabile nella forma e nella sostanza – assicura il ministro – Cosa mi aspetto dal vertice? Abbiamo dato mandato pieno alla Todde di affrontare l’azienda".
Qualche ora prima a lanciare un appello al premier Mario Draghi erano stati proprio i tre ex governatori. In testa Vannino Chiti, ex ministro e politico di tempra dura: "Le istituzioni battano un colpo, perché questa vertenza investe il territorio e un intero modello di sviluppo – esordisce Chiti –. Draghi deve intervenire in prima persona, ha una grande autorevolezza a livello europeo e internazionale, ci vuole la sua forza e il suo peso politico".
Il concetto di fondo è che la vertenza Gkn è ormai diventata un caso nazionale ed europeo: "Ci devono essere regole urgenti a livello internazionale che rendano prioritarie le vite dei lavoratori rispetto alle manovre speculative", insiste Chiti.
Agguerrito anche Claudio Martini: "C’è chi preme un bottone e cambia la vita di interi territori, se passa questo modello il rischio incombe su chiunque. La battaglia va sostenuta a ogni livello". Finora la petizione dei tre ex governatori (appellogkn.it) è riuscita a mettere insieme firme autorevoli come quelle di don Giovanni Momigli per la Curia fiorentina e di Severino Saccardi. L’obiettivo è superare le 10mila adesioni.
«La petizione è andata ben oltre le aspettative – sottolinea Enrico Rossi, governatore toscano dell’ultimo decennio –. Queste seimila firme devono valere. L’appello è prima di tutti al governo e a Draghi". Serve ancora più coraggio. Lo dice in maniera chiara il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi: "I lavoratori hanno subìto una scelta violenta, unilaterale e vigliacca. Ora però ci si aspetta uno scossone, la politica deve dimostrare più coraggio".