Ex suocero manomette il contatore dell'acqua: la ex nuora rimane con i rubinetti asciutti

La donna si è rivolta alla Polizia. L'anziano avrebbe detto di essere stanco di pagare le forniture. Denunciato per reato di violenza privata

Interviene la Polizia

Interviene la Polizia

Perugia, 16 marzo 2022 - L'ex suocero racconta di essere stanco di dover pagare le bollette della nuora, così decide di manomettere il contatore dell'acqua, con il conseguente stop del servizio. La faida di famiglia finisce davanti al giudice con la denuncia di violenza privata. E' successo nell’hinterland perugino dove una donna, classe 1979, aveva segnalato alla Polizia di essere rimasta con i rubinetti all'asciutto.  Giunti sul posto, gli agenti della Volante hanno preso contatti con la donna. Ha raccontato che  in seguito a quanto disposto dal Tribunale dei Minori di Perugia, era ritornata a vivere nella casa coniugale insieme alle sue due figlie. L’appartamento è ubicato in un condominio nel quale vive anche il suocero. Quest’ultimo, secondo quanto riferito dalla 43enne, qualche giorno prima, aveva affisso alla porta d’ingresso dello stabile un cartello con cui la informava del distacco dell’acqua e la invitava a sottoscrivere un nuovo contratto di fornitura. La donna ha raccontato di aver provato a chiedere al suocero di attendere che venisse attivata la nuova fornitura prima di interrompere quella in vigore ma l’uomo si era mostrato poco disponibile provvedendo, nonostante la presenza delle minori, all’interruzione del servizio. Gli agenti, a quel punto, hanno preso contatti con l’uomo (un cittadino italiano, classe 1944) con a carico pregiudizi di polizia per reati di violenza privata e minacce nei confronti dell’ex nuora. Sentito dagli operatori, il 78enne ha riferito di essere stanco di sostenere le spese e che non avrebbe riattivato l’erogazione idrica presso l’appartamento. Vista la situazione, i poliziotti hanno informato l’uomo delle responsabilità penali alle quali sarebbe andato incontro, invitandolo a consultarsi con un legale. Nonostante l’invito, l'anziano ha mantenuto la sua posizione. Pertanto, al termine delle attività di rito, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di violenza privata.