Edilizia, attenti all’anarchia

Il Direttore de La Nazione risponde ai lettori

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

Firenze, 20 novembre 2014 - GENTILE DIRETTORE, la legge urbanistica della Regione Toscana proibisce nuove costruzioni, che ’mangiano’ ulteriormente il suolo. E’ un errore: in una regione vasta & verde com’è la Toscana è un assurdo (specie in tempi di crisi) mortificare l’edilizia. L’importante è come si costruisce: bene o male. Azzerare non serve a nessuno. ​Bruno Loretti, via mail

CARO BRUNO il piano paesaggistico della Regione Toscana - almeno quello presentato in estate - è stato contrabbandato come una operazione di consolidamento del territorio e quindi da catalogare fra gli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico. Quel piano sta subendo modifiche profonde, dopo le proteste e le eccezioni sollevate da un vastissimo fronte di imprenditori toscani. Era un piano integralista che conteneva divieti indiscriminati e penalizzanti per vigne e coltivazioni di fiori. Attenti però a non farsi prendere la mano. Anche i più critici, non possono ignorare la delicatezza del territorio toscano e la necessità di fermare l’invasione del cemento. Le sue considerazioni sono giustificate, tuttavia non parlerei di mortificazione dell’edilizia. Serve una regolamentazione nuova, e in questa ottica una prescrizione rigida per le zone edificabili. Il maltempo e i disastri dei giorni scorsi dovrebbero accelerare i tempi delle decisioni. Senza radicalismi e con intelligenza. Non c’è bisogno di azzerare, ma l’anarchia ci ha portato alle tragedie di questi giorni. Meditiamo tutti.