Overdose killer a 22 anni. La mamma sotto accusa

Indagata la donna che rimase segregata un mese nel pollaio: avrebbe acquistato lei la dose che ha ucciso il figlio

Patrizia Carotti

Patrizia Carotti

Firenze, 26 luglio 2021 - C’è un’altra tragedia a funestare la disgraziata vita di Patrizia Carotti, la donna tristemente famosa per essere stata segregata un mese in un pollaio per volere del suo aguzzino, l’ex cognato Massimo Ricci. Nei giorni scorsi, il figlio di Patrizia, M.R., è deceduto nella sua casa di Pontassieve a causa, secondo quanto ipotizzato, di un’overdose di eroina. E lei, sua madre è indagata per la sua morte.

Perché, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, sarebbe stata lei ad acquistare e consegnare al figlio la bustina contenente la droga che si sarebbe iniettato. Il decesso è avvenuto a Pontassieve lo mattina dello scorso 15 luglio, nella casa popolare dove il giovane, appena 22 anni, viveva. Sabato ci sono state le esequie. I funerali sono stati autorizzati dal pubblico ministero Massimo Bonfiglio della procura di Firenze, dopo che è stata effettuata un’autopsia e un esame tossicologico, alla quale anche l’avvocato difensore della Carotti, l’avvocato Arianna Tabarracci, parteciperà nominando un proprio consulente. Tra sessanta giorni, arriveranno le risposte.

I carabinieri avevano già in piedi un’indagine che aveva per oggetto anche i miniviaggi che Patrizia, 55 anni, faceva quasi quotidianamente, dalla Val di Sieve alla stazione di Firenze, per acquistare una dose da trenta euro per il figlio. I carabinieri stanno cercando di identificare anche lo spacciatore: si tratterebbe di un senegalese. Alla Carotti, indagata per omicidio colposo e per aver cagionato la morte del figlio per le conseguenze di un altro reato, la procura contesta di aver procurato ripetutamente la droga quando sarebbe stato più opportuno segnalare le sue problrmatiche. Ma anche secondo il pm, Patrizia, segnata da un destino avverso e dalla disperazione di un’esistenza vissuta sempre ai margini, culminata nel clamoroso sequestro nel pollaio di Rufina, questa conseguenza era "non voluta".