Draghi-Giani, botta e risposta sui vaccini. E arriva un doppio binario per gli over 80

Il premier attacca le Regioni che non vaccinano gli anziani massicciamente. Il presidente replica: "Non si riferiva alla Toscana"

Vaccini

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Firenze, 25 marzo 2021 - Dopo il richiamo del premier Draghi alle regioni indietro con le vaccinazioni agli ultraottantenni, in Toscana si è inasprito il confronto politico. Il centrodestra in consiglio regionale è andato all’attacco del presidente toscano Giani sulla gestione della pandemia, ma secondo il governatore "le parole di Draghi non erano riferite alla nostra regione" che ha già il suo piano B di intervento, noto al governo, "per accelerare la campagna di immunizzazione degli over 80, che sarà conclusa il 15 maggio con la doppia dose garantita a 320mila grandi anziani". Polemiche avvelenate che inquinano il clima in un momento delicato in cui è indispensabile far tesoro degli errori ma andare avanti perché la fase più difficile della vaccinazione di massa deve ancora arrivare. E tutti gli sforzi dovranno convergere alla riuscita del piano.

Qual è? Le prime luci alla fine del tunnel si sono viste ieri con la somministrazione di 13.356 dosi da parte dei medici di famiglia che oggi ne faranno 16.014, domani 11.190 per un totale di 45.336 in questa settimana. Ma i grandi numeri arriveranno nelle settimane successive quando saranno destinati agli ultraottantenni 90mila dosi del farmaco Pfizer ogni sette giorni. Numeroni che potranno trovare concretezza con il doppio canale: da una parte i medici di famiglia che continueranno a fare i richiami e il numero maggiore possibile di prime dosi, dall’altra le Asl che entrano in campo con gli hub e i centri vaccinali dei distretti. Domani sera sarà fatto un conteggio delle dosi prenotate dai medici di famiglia alle farmacie ospedaliere che scongelano le fiale per renderle disponibili dal lunedì. Dei 90mila vaccini che dovranno essere fatti, le Asl prenderanno in carico la differenza. Se i medici di famiglia saranno in grado di garantirne 60mila, le altre 30mila saranno redistribuite fra le aziende sanitarie. Ovviamente gli anziani che sono già stati chiamati dal proprio medico dovranno rispettare quell’appuntamento e con la stessa modalità 21 giorni dopo faranno il richiamo. Mentre quelli che non sono stati chiamati potranno prenotare al centro vaccinale più vicino sulla piattaforma regionale https://prenotavaccino.sanita.toscana.it, attiva da lunedì mattina per questa fascia di età.

Sino al 20 aprile si andrà avanti così per concludere le prime dosi, dal 21 aprile si comincerà con i richiami che si concluderanno il 15 maggio. Per far questo sarà rimodulata l’attività vaccinale. Gli ultrafragili saranno dirottati negli ospedali dove sinora era stata fatta la vaccinazione al personale del mondo sociosanitario, tutti gli altri, che devono essere immunizzati con AstraZeneca potranno farlo negli hub. Nel frattempo entra in campo il volontariato che da lunedì nell’Asl Toscana centro comincerà a fare formazione. Nei giorni successivi partiranno i corsi anche nelle altre due Asl toscane che hanno replicato il bando esplorativo della Toscana centro per raccogliere i progetti del privato sociale. La situazione epidemiologica secondo gli esperti della Regione mostra un quadro in evoluzione positiva, il picco dovrebbe essere alle spalle e dopo il plateau, l’altopiano dei contagi sul quale ci troviamo da almeno tre settimane dovrebbe cominciare la fase discendente. Oggi la Toscana, dove l’incidenza è scesa a 248 nuovi casi ogni 100mila abitanti, potrebbe confermare la zona arancione sino alla vigilia di Pasqua quando scatterà il rosso nazionale. Se i contagi contabilizzati oggi resteranno sotto soglia 1.599 saremo ancora arancioni.