Coronavirus Italia e Toscana 9 aprile: 19mila nuovi casi e 718 morti

Ecco i dati del 9 aprile

Vaccinazioni in Italia

Vaccinazioni in Italia

Roma, 9 aprile 2021  - Il 9 aprile in Italia i nuovi casi sono quasi  19mila (18.938 per la precisione), su 262.973 tamponi,  e ci sono 718 morti. Il tasso di positività è salito al 5,2 %, ieri era al 4,8% di ieri. I decessi conteggiati oggi sono 718, cifra su cui incide, precisano dal ministero della Salute, la mancata notifica di 460 casi dei giorni scorsi da parte della Regione Sicilia. In Lombardia si registrano 3.289 nuovi casi, in Campania 2.225, in Piemonte 1.798. Gli attualmente positivi si attestano su 536.361 (-7.969): calano ricoveri (-705 per un totale di 28.146) e terapie intensive (-60 per un totale di 3.603), mentre gli isolati a casa sono 504.612. I dimessi/guariti sono 26.175 per un totale di 3.086.586 da inizio pandemia.

COVID TOSCANA, IL BOLLETTINO DEL 9 APRILE

I colori delle regioni

Oggi venerdì 9 aprile passa in zona rossa la Regione Sardegna, mentre Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana vanno in zona arancione. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmera' in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire dal 12 aprile.

 

AstraZeneca, in Toscana il 10% di rinunce

In Toscana hanno rinunciato a vaccinarsi «finora, in modo fisiologico, un 10% ma devo dire che sento che la Toscana sotto questo aspetto non ha quella cultura di diffidenza verso il vaccino che vi è in altre regioni. Anche in questi giorni, soprattutto dopo i giorni in cui era sospeso Astrazeneca, ho riscontrato una capacità di recepire i motivi e conseguentemente di continuare con le vaccinazioni che per me è incoraggiante». Lo ha detto il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, ospite del programma 'Radio anch'io' su 'Radio uno'. QUI L'ARTICOLO

 

Vaccini. "Abbiamo già la macchina organizzativa fissata dal generale Figliuolo"

"La macchina organizzativa che, come giustamente il generale Figliuolo ha fissato, dovrebbe realizzare 500mila vaccinazioni al giorno, noi l'abbiamo gia'". Lo ha detto il presidente della regione Toscana Eugenio Giani ospite del programma 'Storie italiane' su 'Rai uno'. "Giovedi' scorso quando avevamo sia AstraZeneca per i 70-79 anni, sia Pfizer per gli over 80, noi abbiamo vaccinato 33.000 persone - ha aggiunto Giani -. Significa che su 500.000, per quella che e' la popolazione della Toscana, siamo oltre quel livello, perche' bastano 30.000 vaccini per essere tra le 20 regioni italiane quella che mette la sua parte per arrivare a 500.000. Quindi noi al generale Figliuolo, che me ne ha dato atto e lo ringrazio, abbiamo gia' dimostrato di avere in questo momento una macchina organizzativa che e' in grado di corrispondere agli obiettivi: manca la materia prima, i vaccini".

L'Ordine dei Medici di Firenze: "Fiducia nei vaccini approvati"

"Oggi il ministro della Salute Roberto Speranza ha diffuso le nuove indicazioni che consentono ai medici di poter indicare preferibilmente il vaccino AstraZeneca ai soggetti che hanno un'età sopra i 60 anni. Però il vaccino è efficace per tutti i cittadini, anche quelli sotto i 60 anni. E in virtù dei dati ad oggi disponibili, chi ha già ricevuto una prima dose del vaccino Vaxzevria, può completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino. Tutti i vaccini ad oggi approvati dall'Ema e dall'Aifa offrono garanzie in termini di sicurezza ed efficacia. E non c'è neanche da porre la questione del rapporto tra rischi e benefici, perché i rischi sono rarissimi". Così, in una nota stampa, Pietro Dattolo, presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze.

Pietrasanta chiede riaperture anche in arancione

"Mi auguro che il Governo insieme al comitato tecnico scientifico trovino un modo per consentire la riapertura graduale quanto prima ed in sicurezza delle attività commerciali che si trovano nei territori in zona arancione. L'arrivo della bella stagione, con temperature decisamente più miti, consente a molte attività, soprattutto quelle di ristorazione e somministrazione, di svilupparsi all'aria aperta dove il rischio contagio è drasticamente ridotto. Credo che con protocolli chiari ed anche rigidi, e soprattutto con la copertura progressiva dei vaccini ad un numero sempre maggiore di cittadini, sia un percorso non più rimandabile per salvare il salvabile. Le imprese non hanno paura dei protocolli ma dell'incertezza attorno al loro destino". Così il sindaco di Pietrasanta (Lucca), Alberto Stefano Giovannetti, sulle ipotesi di riapertura.

 

E San Marino riapre tutto

La Repubblica di San Marino ha pianificato il suo rientro alla normalità: nelle scorse ore, grazie anche all'andamento positivo della campagna vaccinale, il governo locale ha predisposto a partire da lunedi' il ritorno sui banchi di scuola al 100% per gli studenti, la riapertura di bar e ristoranti fino alle 21.30 mentre i centri commerciali potranno alzare la serranda anche nei weekend. Il decreto sarà valido fino al primo maggio e prevede col passare dei giorni allentamenti ulteriori delle misure restrittive anti- Covid: dal 19 aprile l'inizio del coprifuoco passerà alle 24 mentre da lunedì 26 sarà abolito; sempre dal 19 aprile riapriranno le palestre, bar e ristoranti potranno invece restare aperti fino alle 23 con le limitazioni che cadranno a partire dal 26. Dal 18 aprile infine riapriranno i mercati mentre da lunedì 26 torneranno operativi cinema e teatri seppur con rigidi protocolli.

 

 

 

Astrazeneca, la decisione dell'Italia: "Uso preferenziale a over 60"

Il covid rallenta chirurgia oncologica

La pandemia da Covid ha messo in secondo piano la cura di numerose patologie in tutta Italia. Ne sono un esempio gli interventi per tumore alla mammella, diminuiti del 22,05% rispetto allo scorso anno. Accompagnano il segno meno anche gli interventi per cancro alla prostata, diminuiti del 24,02%, e quelli di tumore al colon, che si attestano a -32,64%. Nemmeno gli screening godono di buona salute: le percentuali variano da un -16,04% ad un -40,72% in quello mammografico, mentre in quello colorettale la forbice è compresa tra -15,68% e -48,3%. Segno meno anche per i ricoveri con almeno un intervento di angioplastica: dal -6,87% del Friuli Venezia Giulia si raggiunge il -44,71% della Puglia. Non mancano, pero', le buone notizie: il Lazio fa infatti registrare percentuali positive, rispettivamente con un +13,98% negli interventi di tumore alla prostata e +5,07% per quelli alla mammella.

 

15mila prenotazioni sul portale toscano per gli estremamente fragili

Sono state oltre 15mila le prenotazioni fatte sul portale regionale dei vaccini da parte degli estremamente fragili nel pomeriggio di ieri, da quando la Regione ha riaperto le prenotazioni di questa categoria. Lo fa sapere Andrea Belardinelli, responsabile Sanità digitale e innovazione di Regione Toscana. Sul portale, spiega, sono disponibili 35mila posti. Di questi 5mila sono già stati prenotati per i giorni 9, 10 e 11 aprile con dosi Moderna disponibili. Il resto degli appuntamenti, invece, sarà spalmato dal 23 aprile al 7 maggio, in attesa che arrivino nuove dosi di Moderna. Saranno circa 2mila le vaccinazioni da fare ogni giorno. Dal 25 aprile, inoltre, ricorda Belardinelli, con la fine dalla fase uno degli over80 (prima somministrazione a tutti) una parte dei vaccini Pfizer potrà essere dirottata sugli estremamente fragili. Complessivamente, scrive il presidente della Toscana Eugenio Giani su Telegram, la Toscana ha somministrato 823.054 dosi, di cui 32.491 somministrate nella giornata di ieri.

Aifa sul rischio trombosi

"Al momento non esistono dati sul rischio" di trombosi rare "correlato alla seconda dose" del vaccino anti-Covid di AstraZeneca, "in quanto al momento essa è stata somministrata solo a un numero limitato di soggetti". Lo spiega la Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa, nell'allegato alla circolare con cui il ministero della Salute aggiorna le indicazioni per l'uso del siero anglo-svedese, ora suggerito in via preferenziale per gli over 60.

Crisanti attacca: "Ema allucinante sul caso AstraZeneca, se ne lava le mani"

"L'Italia si è allineata alla Germania, non ha esercitato nessuna valutazione indipendente così facendo si mette in pericolo tutto il piano di vaccinazione, visto che la fetta più ampia della popolazione da vaccinare ha meno di 60 anni". Lo dice il professor Andrea Crisanti, sul caso Astrazenca. Intervistato da La Stampa, critica sia la scelta del nostro Paese, sia l'Ema.. "Una cosa allucinante, l'Agenzia europea dei medicinali non può lavarsene le mani in questo modo, lasciare che ogni singolo Paese decida per sé: così si crea disorientamento, oltre a dimostrare la mancanza di indipendenza dell'Ema e la debolezza della politica sanitaria dell'Unione", dice. Definisce la decisione della Germania "politica": "Lì c'è una folta presenza di no vax e poi hanno in casa la BionTech". A chi diserta l'appuntamento perché non si fida, direbbe che "non abbiamo alternative a fidarci, sempre che vogliamo uscire da questa situazione. Ricorderei come in Inghilterra, grazie ad AstraZeneca, hanno abbattuto la mortalità del Covid. Proverei a spiegare quello che con onestà andava detto fin dall'inizio: con un'autorizzazione in emergenza e una sperimentazione fatta su un numero limitato di persone, è inevitabile che ci siano aggiornamenti dei dati e modifiche delle indicazioni in corso d'opera". In più, conclude, "ha un grosso difetto, costa solo 2 euro e mezzo, è un 'disturbatore' del mercato".

Toti: "Riaprire dopo aver vaccinato gli over 70"

"Vaccinati gli ultra settantenni ci dovremo fare una ragione che il virus circola e dobbiamo riaprire. Credo che per la prima settimana di maggio si possa pensare a vaste riaperture del Paese". Lo chiede il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a Mattino Cinque su Canale 5 ricordando che "l'anno scorso il Paese ha riaperto la prima settimana di giugno ma non avevamo i vaccini". "Calcolo per il mese di maggio di aver messo in sicurezza tutte le persone che hanno un rischio grave con il covid - spiega -. Spero che già nelle prossime due-tre settimane si cominci a riaprire e programmare". Riguardo ai ristori ha aggiunto: "Continuiamo con la retorica dei ristori, non vogliamo dire la verità al Paese, non c'è un ristoro sufficiente a un ristorante, una palestra, un teatro, un bar o un cinema rimasti chiusi a singhiozzo per un anno, per quanti soldi lo Stato gli possa dare, non saranno mai cifre paragonabili alla perdita del Paese per la sua chiusura".

 

Calo netto delle normali sindromi influenzali

Nella settimana dal 22 al 28 marzo in Italia sono stati circa 71.000 gli italiani allettati da influenza o sindromi simil influenzali a fronte dei 99.000 della settimana passata e per un totale, da ottobre a oggi, di 2.230.000 casi. Nello stesso periodo di un anno fasi era intorno a 7,3 milioni di contagi. È quanto emerge dal nuovo bollettino sulla sorveglianza delle sindromi influenzali InfluNet, a cura dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss). In tutte le Regioni italiane che hanno attivato la sorveglianza il livello di incidenza delle sindromi simil influenzali, nella dodicesima settimana del 2021, è sotto la soglia base, e in calo rispetto alla settimana precedente, con un valore medio di 1,17 casi per mille assistiti.

"E' come se fossero caduti tre aerei in un giorno"

«Con un bollettino che conta in un giorno altre 627 vittime da Covid-19, un Paese con leader politici uniti e responsabili dovrebbe pensare solo a fare le vaccinazioni giorno e notte, garantendo ristori e sostegni immediati - dice Francesco Boccia, deputato Pd -. E, invece, ci ritroviamo con le solite dichiarazioni irresponsabili di chi parla di chiusure ideologiche, riaperture affrettate, incondizionate e senza che i dati scientifici ci dicano che il peggio è alle spalle. Ormai parlare di morti per alcuni è come parlare di numeri; invece, sono vite spezzate e drammi di storie familiari. Se a Salvini non fosse ancora chiaro, oggi in Italia è come se fossero caduti tre aerei pieni di passeggeri».