Coronavirus, Federalberghi: "Sulla costa Toscana a rischio il 60% del fatturato"

Secondo il vicepresidente Corchia la chiusura ad «aprile e maggio rappresenta già una perdita di fatturato di almeno il 25-30%»

La spiaggia della Versilia (foto di repertorio)

La spiaggia della Versilia (foto di repertorio)

Forte dei Marmi (Lucca), 6 aprile 2020 - Le norme per il contenimento del Coronavirus faranno perdere ad alberghi e stabilimenti balneari della Toscana i mesi di aprile e maggio, mentre le incertezze sui tempi delle aperture pesano anche sul resto della stagione estiva. Così Paolo Corchia, vicepresidente di Federalberghi e albergatore a Forte dei Marmi ( Lucca) auspica che «si possa aprire a fine maggio, ma avremo una perdita di almeno il 60% delle presenze se non si riaprono i mercati internazionali perché ormai la costa toscana ha un 55% di clientela internazionale: gli americani non si vedranno, i russi non se ne parla, gli altri paesi europei sono un punto interrogativo».

Secondo Corchia la chiusura ad «aprile e maggio rappresenta già una perdita di fatturato di almeno il 25-30%». Alcuni alberghi della costa, prosegue, «hanno già cancellazioni per luglio e questo preoccupa molto perché sarebbe importante salvare almeno il cuore della stagione, luglio e agosto, ma ci sono molte incertezze, anche sugli adempimenti particolari che verranno richiesti per riaprire, in termini, per esempio, di sanificazione e distanziamento». Stesse incertezze anche per gli stabilimenti balneari toscani. Secondo Gianni Masoni responsabile turismo di Confesercenti Toscana «sarà un'annata terribile per il turismo, i milioni persi in questi mesi non si recupereranno e lasceranno un grande vuoto». Sul futuro della stagione Masoni vede «due scenari: uno è che si riesca, con una serie di limitazioni da definire, a ottenere un'apertura parziale da fine giugno in avanti; l'altro scenario è che non si possa aprire e che si vada direttamente a Pasqua 2021 sperando che intanto si trovi un vaccino». «Sulla costa toscana - aggiunge Masoni - ci sono state l'anno scorso 20 milioni di presenze turistiche, oltre la metà delle quali assicurate dagli stranieri ed è evidente che, anche nel caso di apertura a giugno, quelle presenze non ci saranno e sarà molto difficile spostarsi anche da altre regioni italiane»