STEFANO BROGIONI
Cronaca

Dietrofront dei commissari, stop al concorso

Dimissioni dei prof che presiedevano la selezione per ordinario di neurochirurgia, uno dei bandi sotto accusa. "Motivi di opportunità"

Firenze, 31 maggio 2021  - Prima delle misure interdittive, che hanno decapitato l’Ateneo con la sospensione del rettore Luigi Dei, i concorsi a medicina si erano già congelati. In particolare uno: la cattedra per ordinario di neurochirurgia, uno dei tanti bandi finiti nel mirino della guardia di finanza. Lo scorso aprile, il rettore ha accolto le dimissioni "per motivi di opportunità" dei tre membri che erano stati chiamati a scegliere il vincitore della selezione. Antonino Raco, Marco Maria Fontanella e Vincenzo Barbagallo erano stati nominati alla fine dello scorso anno, prima che Careggi venisse investita dalla ’seconda ondata’ dell’inchiesta. E in questa nuova tranche, il concorso di neurochirurgia è tra quelli che, secondo la procura, avrebbero avuto un vincitore predestinato: il prof Alessandro Della Puppa, già indagato nel primo filone, che si trovava contro, nel bando, una delle figure che ha innescato la grande inchiesta sui concorsi, il prof Pasquale Gallina. Il concorso è sempre vivo, e formalmente si dovrebbe procedere alla sostituzione dei tre commissari. Ma la situazione, come si può facilmente immaginare, dopo la sospensione del rettore (cinque mesi che lo accompagneranno alla fine del mandato, anche se Dei impugnerà il provvedimento del gip Angelo Pezzuti dinanzi al tribunale del Riesame) è molto ingarbugliata e probabilmente il destino di questo concorso non è in cima all’agenda del vicario Andrea Arnone. Va detto che, in materia di misure, la risposta del giudice alle richieste dei pm Luca Tescaroli e Antonino Nastasi è stata tutto sommato blanda. Il gip Pezzuti ha vagliato e soppesato ogni posizione e alla fine si è limitato a ’cautelare’ soltanto il rettore e il prof di urologia Marco Carini. Perché solo per loro due, ha motivato, esiste il concreto e attuale pericolo che commettano reati dello stesso tipo di quelli per i quali sono indagati. Da precisare che Carini può proseguire la sua attività didattica e la misura riguarda soltanto lo svolgimento delle funzioni di presidente e di commissario di commissioni di concorso e di quelle per abilitazione scientifica nazionale. Il pericolo di commissione di nuovi reati, sostiene sempre il gip, deriverebbe anche dall’esame della personalità dei due indagati, definita come "incline al delitto". In uno degli episodi che gli sono stati contestati il rettore, in concorso con l’ex dg di Careggi Monica Calamai, con il successore Rocco Damone (nei confronti del quale la richiesta di misura è stata rigettata), e col prorettore Paolo Bechi, si sarebbe fatto promettere il cofinanziamento di due posizioni di professore da parte dell’Azienda ospedaliero universitaria, con lo scopo di creare un posto da professore straordinario da riservare ad Adriano Peris. A questo riguardo, il gip sottolinea come Dei abbia "brigato" per molti mesi affinché si raggiungesse un accordo di scambio, non esitando per questo a piegare gli interessi pubblici a quelli privati. Quanto a Carini, il giudice sottolinea come non abbia mostrato alcuna consapevolezza o ravvedimento circa l’illiceità delle condotte contestate, consistite, per i pm, nel contattare i candidati e nel concordare con loro gli esiti dei concorsi. ste.bro.