Dall’estinzione alla rinascita: la Cinta Senese protagonista in piazza del Campo

Un'iniziativa che ha raccolto la curiosità di molti. Stefania Saccardi: “Faremo una misura per proteggere gli allevatori e gli animali”

L'iniziativa in piazza del Campo dedicata alla cinta senese (Foto Lazzeroni)

L'iniziativa in piazza del Campo dedicata alla cinta senese (Foto Lazzeroni)

Siena, 18 ottobre 2021 - Dalla possibile estinzione degli anni settanta e ottanta dello scorso secolo, ad una crescita costante di oggi anche sotto l’aspetto economico. La cinta senese, la razza di maiali con fascia bianca su un mantello scuro, raffigurata anche da Ambrogio Lorenzetti nella sua ‘Allegoria del buono e cattivo governo’ realizzata tra il 1338 e il 1340 nel palazzo comunale di Siena, oggi è uno dei prodotti più apprezzati della gastronomia di qualità.

Oggi gli ottantatrè allevatori toscani che fanno parte del consorzio di tutela, i "Porcari toscani", si sono ritrovati a Siena in piazza del mercato a due passi da Piazza del Campo, presente anche il vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, per fare il punto del loro lavoro di rinascita di quello che è un prodotto certo di nicchia, a denominazione di origine protetta, ma molto richiesto. In un anno sono quattromila gli animali pezzati, i cui prodotti, dopo la macellazione, sono sul mercato per un fatturato tra i 4 e i 5 milioni di euro. Ma non manca qualche preoccupazione. "Quello di oggi - ha sottolineato Daniele Baruffald, i presidente del consorzio - vuole essere un modo per ripartire, per creare una campagna di informazione e nuovi interessi. Se ci fermiamo potremmo perdere un treno molto importante. Perchè la crescita lenta ma costante, da qualche tempo forse a causa anche del Covid, si è fermata". Certo la situazione non è come negli anni 80 quando l’allevamento della Cinta era stato ritenuto poco produttivo e quasi abbandonato rispetto ad altre razze.

La Cinta senese - ha detto Saccardi - è una Dop da anni ed è uno dei prodotti più ricercati assoluto. Se avessimo una produzione maggiore avremmo di sicuro un mercato. Faremo una misura per proteggere gli allevatori e gli animali, per realizzare recinzioni a protezione di questa razza da vari problemi e da malattie trasmesse dai cinghiali e fare il possibile perchè questa razza e questa eccellenza cresca, si fortifichi, aumenti e si diffonda sempre di più".

Una razza oggetto da anni di studi anche da parte dal dipartimenti di scienze e tecnologie agrarie dell'università di Firenze che confermano la sua unicità. Studi che hanno riguardato la genetica, i sistemi di allevamento, l’alimentazione e la qualità dei prodotti.

Maurizio Costanzo