Perugia, 17 marzo 2022 - Dietro le spalle Zaporizzja, le bombe e la morte. Davanti agli occhi il sole della campagna perugina e l'abbraccio ospitale di Lia, due occhi azzurri come il cielo di questa mattina. Per Liuba, la sorella Tania e i loro 80 cani si spalancano le porte del rifugio Agrilia, a Ponte Pattoli, sul versante Nord di Monte Tezio, gestito da una donna concreta e tenace: Lia Campriani, padre umbro ma carattere e cognome toscano, come tiene a precisare scadendo bene il concetto. Le due donne sono titolari di uno degli allevamenti di più importanti di golden retriever dell'Ucraina.
Sono scappate dall’orrore con i loro animali. Grazie a un'allevatrice umbra, Stefania Caioli, che ha messo in moto la catena dei soccorsi, e grazie all’Enpa ieri sono arrivate a Perugia. Ma c’è voluta una missione di salvataggio per aiutare le due ragazze, che da giorni erano bloccate a Uzhorod, Il resto è cronaca di un viaggio coraggioso, di problemi burocratici, di una missione sospesa tra la vita e la morte. "Ora siamo qui con i nostri cani - dicono Liuba e Tania e questo ci basta. Non possiamo dimenticare l'orrore che sta martoriando la nostra terra. Mentre fuggivamo hanno bombardato la ferrovia. Cinque giorni di viaggio, in condizioni estreme. Per caricare i cani, superare la frontiera e uscire dall'Ucraina sono servite oltre sei ore. Pensavamo di non farcela. E invece eccoci qui...".
La rete di solidarietà internazionale per il salvataggio di una delle sorelle è partita dalla comunità on-line "Amici del Golden retriever", che, come spiega il fondatore Antonio Gabellone, "Ha finanziato e organizzato il salvataggio con una raccolta fondi".
Le parole delle due profughe sono coperte dagli abbai dei cani. Lia del suo ne ha già 140: labrador, meticci, bracchetti, ma soprattutto tanti meticci.
Ma come fa ad accudirli tutti? "Ho degli operai che puliscono i recinti e che danno da mangiare e da bere agli animali - spiega Lia, mentre Filippo mi porge la zampa e Silvy chiede una carezza sulla testa - Il resto faccio io, compreso portarli dal veterinario. I miei preferiti? Tutti mi amano. Sono gelosissimi. Prima c'era Tormenta che ringhiava, perché lei stava facendo le coccole a Birillo", mi fa notare Lia.
Cosa gli dà da mangiare? "Crocchette. Ne servono quasi due quintali al giorno".
Ma non le manca una vita normale? "Sì e no. Ma senza loro morirei. Sono più di 20 anni che non vado in vacanza. Leggevo un libro a notte ora non più, guardo la televisione e basta. In casa con me la sera ho 15 cani: i malati, i ciechi e i più esuberanti. I 'difficili' sono in recinti non in contatto con altri. Sono vecchia, sono sola e non ho famiglia - prosegue Lia - e mi dedico ai cani con amore. Ero una sportiva, montavo a cavallo e ho fatto 20 anni di concorsi e di insegnamento. Poi dal 2007 sono arrivati i miei primi 'amici'."
Lia, come mai questo amore per i cani? "Perché mi hanno deluso gli umani".
Scusi, ma la sua non è stata una fuga? "Mi vede correre? No, è stata una scelta consapevole e la rifarei mille altre volte".
Chi ci legge, può dare una mano a Lia e ai suoi ospiti: portate crocchette. Servono anche per i nuovi amici arrivati dall'Ucraina. Si può chimare il seguente numero: 075.694515.