Firenze, le opere di Giuliana Fresco in mostra all’Accademia delle Arti del Disegno

La mostra ‘Persone fra immagine e pittura’ resterà aperta fino al 29 gennaio

Cristina Acidini e Paolo Fresco

Cristina Acidini e Paolo Fresco

Firenze, 16 gennaio 2023 - È stata inaugurata all’Accademia delle Arti del Disegno, nella sala delle Esposizioni, la mostra di Giuliana Fresco ‘Persone fra immagine e pittura’. Sono intervenuti Cristina Acidini, presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, Andrea Granchi presidente della Classe di Pittura dell’Accademia, Paolo Fresco, e Martina Corgnati curatrice della mostra che resterà aperta fino al 29 gennaio, visitabile dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19, la domenica dalle 10 alle 13, chiuso il lunedì.

Erano presenti all’inaugurazione autorità e amanti dell’arte. Lieto del successo dell’evento di apertura della mostra il fratello Paolo Fresco e la figlia dell’artista, che ha ringraziato i presenti che hanno riempito la sala di applausi. Giuliana Fresco nasce a Milano e dopo aver vissuto a Genova, Parigi e Roma si trasferisce a Londra dove vive dal 1977 al 2005. Ritorna a Milano definitivamente nel 2006.

La sua formazione artistica è autodidatta, pur avendo frequentato diverse scuole d’arte, fra cui, a Roma all’Accademia via Ripetta e a Londra la Royal Accademy. L’avere vissuto in tanti paesi e città diverse ha spogliato il suo lavoro di qualsiasi connotazione localistica, conferendogli invece piuttosto un’impronta internazionale. Tuttavia Londra ha rivestito per lei un’importanza speciale, perché è lì che ha individuato definitivamente la sua strada e l’impegno per l’arte è diventato per lei centro di vita.

Nella capitale inglese ha assorbito la cultura pittorica britannica, dai classici a Bacon e Freud. Pur conservando radici fortemente “classiche” e italiane che spiegano per esempio il suo rapporto con l’antico e il riferimento, di tipo concettuale e non citazionistico, a grandi maestri che hanno caratterizzato il suo lavoro fino ad oggi. Gli anni fra il 1970 e 80 sono caratterizzati da un linguaggio figurativo, dove appaiono numerosi ritratti e disegni di paesaggio. Dall’80 al ‘90 il lavoro acquista una natura intimista (scene d’interni, nature morte…).

La pittura si fa più astratta lasciando al colore il compito di creare un impatto intenso, espressionista, reso ancora più forte dall’uso del segno. Dal ‘90 a oggi la sua arte è fatta da una ricerca costante, dove il sapere acquisito si sovrappone stratificandosi, dove concretezza e spiritualità si alternano a figure senza tempo, paesaggi di memoria musicale dove il colore come sempre regna sovrano.

Maurizio Costanzo