Tabernacolo di S. Rita sparito. Il sospetto: "L’hanno abbattuto". Scatta l’esposto alla Procura

Montepiano, pare che l’edicola sia stata demolita dopo la vendita della casa a islamici. L’onorevole Mazzetti (Forza Italia): "Da decenni era un simbolo per la nostra popolazione".

Tabernacolo di S. Rita sparito. Il sospetto: "L’hanno abbattuto". Scatta  l’esposto alla Procura

Tabernacolo di S. Rita sparito. Il sospetto: "L’hanno abbattuto". Scatta l’esposto alla Procura

Il tabernacolo di Santa Rita a Montepiano, frazione montana di Prato, non esiste più. E la scomparsa è già un caso, con tanto di segnalazioni a procura, soprintendenza, Comune di Vernio e Provincia di Prato, carabinieri e Curia da parte della deputata di Forza Italia Erica Mazzetti, che a Montepiano è nata.

"Il tabernacolo è stato demolito, senza alcun motivo e senza preavviso – sottolinea Mazzetti – Era in una proprietà privata con affaccio pubblico, per la popolazione rappresentava un simbolo che peraltro esisteva da decenni. Tutti sono sconvolti, cattolici e laici".

Il tabernacolo che è stato demolito, lasciando vuota la parte di muro che lo sorreggeva, era accanto alla colonna che sostiene il vecchio cancello dell’abitazione di cui fa parte. Di recente ci sono stati dei lavori dopo che la proprietà è stata acquistata all’asta (sembra da musulmani). Dopo la denuncia di Mazzetti, il Comune di Vernio ha avviato i primi controlli per capire cosa può essere successo: "La polizia municipale e tecnici del Comune – spiegano dall’amministrazione – hanno iniziato le verifiche del caso per valutare se siano stati commessi abusi". Mazzetti ha invitato tutte le autorità a "fare urgenti accertamenti, per capire come sia potuto succedere e per individuare eventuali responsabili visto che i manufatti potrebbero essere trafugati, riutilizzati o addirittura, come spesso succede, venduti illegalmente".

Secondo la deputata azzurra "il tabernacolo è da sempre un simbolo per la popolazione di Montepiano. Tantissimi si fermavano portando omaggio a Santa Rita, il tabernacolo era una testimonianza della nostra fede cristiana e cattolica che è la radice della nostra identità – insiste – perché l’Italia è un paese liberale e cristiano e con questa cultura cristiana tutti devono confrontarsi. Chi viene da fuori deve rispettarla. Non accettiamo alcun attentato alla nostra cultura, alla nostra identità, ai nostri simboli cristiani".

Mazzetti attacca anche il Comune: "Mi stupisco che tutto questo sia potuto accadere senza il minimo controllo e senza verifiche, visto che ogni opera muraria nel comune richiede una sequela pressoché infinita di obblighi e certificazioni e viste le severe ricadute di condotte simili a questa. Mi auguro che il tabernacolo venga prontamente ricostruito dov’era e com’era".

Claudia Iozzelli