Icons, scatti senza rete. Le fotografie di McCurry immortalano l’umanità

Pisa, gli Arsenali della Repubblica ospitano l’esposizione fino al 7 aprile. E’ un percorso in novanta immagini nei luoghi più remoti del mondo .

Icons, scatti senza rete. Le fotografie di McCurry immortalano l’umanità

Icons, scatti senza rete. Le fotografie di McCurry immortalano l’umanità

Steve McCurry sbarca a Pisa e presenta un’esposizione fotografica che incanta occhi e mente. La mostra del celebre fotografo statunitense agli Arsenali Repubblicani è già visitabile (dal mercoledì al venerdì: 10-13 e 14-19; sabato, domenica e festivi: 10-19. Il prezzo del biglietto 14 euro, 12 euro il ridotto per studenti 18-26 anni, soci Feltrinelli, soci Fai, gruppi min. 10 persone). Oltre 90 scatti, che sarà possibile contemplare fino al 7 aprile, di uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea. La mostra dal titolo "Icons" è un viaggio simbolico, un efficace riassunto della vasta produzione nel complesso universo di esperienze e di emozioni che da oltre 40 anni caratterizza le immagini di McCurry, a partire dal famoso scatto di Sharbat Gula, la ragazza afghana che il fotoreporter ha immortalato nella sua nel 1984 nel campo profughi di Peshawar in Pakistan e che è diventata un’icona assoluta della fotografia mondiale. "Un artista – sottolineava l’assessore alla cultura del Comune di Pisa, Filippo Bedini -, che negli anni ’80 e ’90 ha girato il mondo in luoghi dove in quegli anni si rischiava la vita per ritrarre immagini che ci colpiscono ancora oggi". Dall’India alla Birmania, dalla Mongolia all’Africa, fino in Italia: con le sue fotografie Steve McCurry ci pone a contatto con le etnie più lontane. La mostra è organizzata da Artika e curata da Biba Giacchetti, collaboratrice di McCurry da oltre 26 anni, con il Team Mostre di Sudest57. Il viaggio inizia con una straordinaria sequenza di ritratti e si sviluppa attraverso un percorso libero che abbraccia diversi temi. Un dialogo esclusivo. Ed è dal suo ritratto più famoso che Steve McCurry racconta il rapporto scaturito da un "semplice" scatto. "Attraverso il Governo italiano – ha raccontato la vicenda dietro la foto della ragazza afghana, la curatrice Biba Giacchetti - è stata aiutata e portata a vivere in Italia.

"È l’emblema di una storia che ci fa capire come per lui i personaggi fotografati non sono delle icone, ma sono delle persone vere, con cui McCurry vuole rimanere in contatto". La mostra è destinata a tutti coloro apprezzano il lavoro di McCurry, e avrà come cornice lo spazio degli Arsenali Repubblicani. Luogo stupendo, a poche centinaia di metri dalla Torre pendente.

Enrico Mattia Del Punta