Effetto Venezia 2024. Musica da tutto il mondo. Livorno intona la pace

E’ stata presentata la tradizionale kermesse estiva diretta da Grazia Di Michele . Sul palco l’israeliana Noa, ma anche artisti ucraini e palestinesi. E pure Bennato.

di Francesco Ingardia

LIVORNO

Dalla settima arte alla seconda. Come? E’ bastato un pranzo, qualche sopralluogo preventivo, un paio di telefonate. E il più era fatto. Da un lato della cornetta, Grazia Di Michele. Dall’altra, il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, con gli assessori Garufo e Lenzi (Turismo e Cultura).

"A braccio ha esposto tre quarti del cartellone che avevamo immaginato", la corale confessione degli amministratori. Da qui, "la convinzione che il nome di alto profilo a cui affidare la direzione artistica di Effetto Venezia fosse quello di Di Michele". Affidata alla cantautrice, produttrice, musicoterapeuta, docente, ideatrice, direttrice di festival e scrittrice, la conduzione kermesse di punta dell’"estate livornese più lunga del mondo" in programma dal 31 al 4 agosto.

"La musica dal mondo: suoni di terra e di mare", come titolo della rassegna di un progetto, dal 31 luglio al 4 agosto, che Di Michele dice di aver "finalmente potuto realizzare grazie a Livorno". "Sono rimasto di stucco: è riuscita al primo incontro a dare corpo a una nostra idea fino a quel momento campata in aria", ammette Garufo.

E Lenzi si slancia: "Perché puntare sulla musica? Per il suo linguaggio connotativo: mai come ora, col mondo attraversato da tensioni che non si vedevano da 80 anni, era giusto usare la musica come spazio di un dialogo possibile". Con un compenso da 30mila euro (lordi), Di Michele subentra così a Marco Bruciati, direttore della edizione ’23 sul cinema, seppur da lei coinvolto con due progetti cinematografici, uno dei quali ‘amarcord’ di 40 anni di Effetto Venezia. "La musica dal mondo è quella che contamina ovunque, in maniera sana, la creazione e l’ascolto di musica - afferma Di Michele durante la conferenza stampa di presentazione. Partendo da qui ho pensato di dare vita ad un cartellone di artisti che arrivano da questo "altrove" come Noa, la famosa cantautrice israeliana, l’artista tunisino Ziad Trabelsi & Carthage Mosaik. Ma anche autori italiani che hanno fatto della contaminazione una loro cifra stilistica molto precisa: su tutti Eugenio Bennato il cui tour porta lo stesso nome del titolo da me scelto per Effetto Venezia.

Ma perché proprio Livorno? "Chi fa il mio lavoro - conclude Di Michele -, conosce poco i territori in cui si esibisce: arriva, suona, e scappa. Stavolta no, ho deciso di piazzarmi qui per stare a contatto con questa bellissima città a cui mi sono ispirata per il sottotitolo "Suoni di terra e di mare": uno di quei luoghi che stanno sulla terraferma ma hanno il mare davanti e per questo sono sempre pronti all’accoglienza, a mescolare e mescolarsi". Secondo Salvetti sta tutta qui la quintessenza dell’edizione ’24: "Abbiamo continuato a lavorare con la stessa attenzione e lo stesso entusiasmo indipendentemente dall’appuntamento elettorale. Dunque, chi vivrà la prossima estate da sindaco si troverà un evento di qualità, ben composto e già strutturato. Sì, la musica declinata secondo una visione che coinvolge più storie e più Paesi, che rispecchia in pieno la realtà livornese, città multietnica, multiculturale e multireligiosa".

E Di Michele aggiunge un riferimento non casuale: "La musica avvicina le persone per contaminazione. Tanto un gruppo ucraino con un russo, quanto un israeliano con un arabo".