Romei: "Aquila in ripresa, arrivano rinforzi"

Il vice presidente sul mercato per acquistare un nuovo giocatore: "Il peggio è ormai passato. Resteremo tra i professionisti"

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di Giustino Bonci

L’anno che verrà? Sarà quello della seconda salvezza consecutiva dell’Aquila, quanto mai determinata a tenersi stretto il patrimonio inestimabile del professionismo. Ne è fermamente convinto Andrea Romei, amministratore delegato e vicepresidente del club più antico per nascita in Toscana. Un dirigente dinamico e concreto, tra i principali artefici della rinascita del calcio di Montevarchi, nel 2011, dopo il fallimento e la radiazione del vecchio club. E la ripartenza avvenne grazie alla linfa "verde" del vivaio curato dall’Audax, il sodalizio fondato proprio da Romei insieme ad un gruppo di amici e genitori. Tirando le somme di un 2022 positivo e che in aprile ha visto i rossoblù centrare la permanenza in Serie C con la seconda "rosa" più giovane in Italia, il dirigente parte proprio dalla soddisfazione per un traguardo non scontato alla vigilia: "Rimanere in Lega Pro è stato molto importante per l’intero ambiente montevarchino. Abbiamo fatto parlare di noi in ambito nazionale per essere riusciti nell’impresa con un organico dall’età media bassissima. Diversi giocatori, inoltre, sono ancora con noi, anche se la stagione un corso è stata condizionata da una buona dose di sfortuna".

Si riferisce alla raffica di infortuni nella prima metà del campionato?

"Non voglio trovare alibi – conferma Romei – ma la perdita di elementi chiave è un dato di fatto. Basterebbe solo ricordare i tre ragazzi, Martinelli, Barranca e Boiga, costretti ad operarsi e che di sicuro avrebbero giocato da titolari".

Quanto ha inciso la vicenda Malotti in un’annata cominciata in salita?

"Devo ammettere che, cammin facendo, ci siamo trovati in difficoltà e non soltanto perché l’ipotesi di un cambio tecnico non era stata quasi mai presa in considerazione, neanche negli anni della rimonta dalle categorie minori. Roberto per noi era e rimane soprattutto uno di famiglia e un suo avvicendamento non ci passava neppure per la mente. Lui stesso, però, ci ha tolto dall’imbarazzo, prendendo una decisione sofferta che abbiamo dovuto rispettare". Com’è maturata la scelta di affidare la panchina a Banchini?

"E’ stato determinante, muovendosi con estrema rapidità, il direttore Giorgio Rosadini che ci ha subito proposto due o tre profili di allenatori ed stato sufficiente il primo colloquio con Banchini per capire che era la persona giusta. Con il suo staff ha portato a Montevarchi una ventata ulteriore di professionismo, utile anche a tutti noi".

Sta per riaprire il mercato. Come vi muoverete?

"In classifica la salvezza diretta è distante appena due punti e, quindi, siamo in linea con l’obiettivo principale che resta sempre lo stesso. E’ innegabile, ad ogni modo, che in alcuni ruoli siano emersi dei limiti nella prima metà del campionato. Cercheremo, allora, di migliorare la "rosa", con le risorse a disposizione e il buonsenso di chi fa il passo secondo la gamba".