Muzzi: "Arezzo, solo una giornata storta"

L’attaccante evidenzia anche il rapporto coi tifosi dopo il netto ko di domenica. "Li ringraziamo per il loro sostegno. Pronti al riscatto"

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di Luca Amorosi

La prima sconfitta dell’Arezzo in campionato ha fatto rumore, sia per l’entità del risultato sia per la prestazione assolutamente insufficiente della squadra in ogni reparto, tanto che ieri pomeriggio è stata fissata una riunione tecnica con l’obiettivo di analizzare subito cosa non è andato nella disfatta in Maremma. Un passo falso in stagione è preventivabile e le insidie sono sempre dietro l’angolo, ma quello che preoccupa è il passivo, con quattro reti incassate prima del gol della bandiera di Muzzi, la mancanza assoluta di cattiveria agonistica e di una reazione dopo il primo gol subìto, e il fatto di non aver mai impensierito il portiere avversario se non nell’occasione del 4-1 definitivo.

Proprio il figlio d’arte, l’unico a salvarsi e autore di una bella realizzazione, ha commentato così la prestazione personale e della squadra: "La partita si è incanalata subito a favore degli avversari per loro meriti. Sapevamo che era una partita difficile, secondo me in settimana ci eravamo preparati bene, quindi credo sia solo una giornata storta: anche i tifosi l’hanno capito, come dimostra il conciliabolo a fine partita e a nome mio e della squadra li ringrazio per il sostegno che ci danno sempre. A livello personale, invece, sono contento per il gol perché per un attaccante è sempre importante segnare".

A differenza delle altre sfide, è mancato l’approccio giusto che aveva quasi sempre permesso agli amaranto di mettere la testa avanti e non è un caso, forse, che la prima volta che la formazione di Mariotti è andata sotto nel punteggio in campionato sia coincisa con la prima sconfitta. In questo il tecnico deve lavorare, perché le gare possono anche mettersi in salita ma le squadre di vertice sono tali perché riescono a recuperare o ribaltare la situazione reagendo sul piano tecnico e nervoso, cosa che domenica non si è vista. Poi, ci sono le avvisaglie della partita casalinga con il Foligno che sono divenute veri e propri campanelli d’allarme: i laterali di difesa vengono costantemente puntati e saltati con troppa facilità, il centrocampo fa fatica a fare filtro quando i ritmi si alzano e le punte lavorano per la squadra ma non tirano mai in porta. L’allenatore ai microfoni si è assunto tutte le responsabilità e ha cercato di prendere la sconfitta con filosofia: "Il San Donato ha preso quattro gol come noi e anche la Pianese ha perso, la classifica dice che siamo ancora primi quindi dobbiamo alzare la testa e ripartire più carichi di prima. Vorrei fosse già domenica perché non eravamo fenomeni prima, ma non siamo nemmeno quelli visti a Gavorrano. E poi ci sono anche gli avversari a cui dobbiamo fare i complimenti perché hanno disputato una grande gara".

Per il tecnico, insomma, si preannuncia una settimana di lavoro significativa dove valutare anche qualche possibile alternativa tattica e negli interpreti della formazione tipo, infortuni permettendo: in infermeria, infatti, a Biondi si aggiunge Cutolo, costretto a uscire appena subentrato, a dimostrazione di una giornata davvero da dimenticare.