Indiani: "Niente calcoli, conta solo vincere"

L’allenatore tra questioni tattiche e ambientali alla vigilia di una sfida sentita: giocherà col 4-2-3-1: "Vogliamo ottenere il massimo"

Indiani: "Niente calcoli, conta solo vincere"

Indiani: "Niente calcoli, conta solo vincere"

di Luca Amorosi

AREZZO

Perugia-Arezzo è una partita diversa dalle altre anche per Paolo Indiani. Il tecnico amaranto torna al "Curi" da avversario a dieci anni di distanza dall’ultima volta, quando allenava il Pontedera, ma soprattutto con tutti i crismi dell’ex di turno, anche se la sua avventura con il Grifo è stata a dir poco particolare. Indiani, infatti, fu ingaggiato per la prima volta dalla società umbra da Gaucci, poco prima del fallimento del 2005.

Ripartito dalla serie C1, fu inizialmente confermato, ma poi passò alla Lucchese sempre in quell’estate, senza dunque esordire ufficialmente. Non andò meglio neppure tre anni più tardi: due gare di Coppa Italia e poi i saluti prima dell’inizio del campionato di Prima divisione di Lega Pro, con gli umbri che ripiegarono su Pagliari. Un feeling mai nato, insomma, con la squadra del capoluogo umbro, che anche da avversario ha riservato poche gioie.

La prima vittoria di Indiani contro i biancorossi, infatti, è il 2-0 al Comunale del girone d’andata. Oggi, cerca il bis fuori casa e il primo successo in quello stadio che per due volte poteva essere la sua casa ma in cui invece è stato solo di passaggio. Stadio che peraltro non vedrà il clima e la cornice di pubblico auspicata.

"Per noi è un evidente svantaggio che i nostri tifosi non ci siano – ha detto il tecnico alla vigilia – perché sappiamo quanto ci aiutano: senza la nostra curva al seguito non è la stessa cosa. So che era stato presentato anche un ricorso ma stavolta è stato respinto, un vero peccato".

Senza tifosi ma con una rosa quasi al completo e tante certezze acquisite nell’arco di questa lunga stagione.

"Siamo arrivati bene al derby, allenandoci bene in settimana e recuperando più o meno tutti i ragazzi che avevano avuto qualche acciacco".

A livello tattico che abito indosserà l’Arezzo: sarà 4-2-3-1 o tornerà al modulo con una mediana tre?

"È vero che con la Torres siamo passati al 4-3-3 e siamo andati meglio, ma è perché ci stavano mettendo oggettivamente in difficoltà. Ripeto però che la nostra svolta è stata il passaggio al 4-2-3-1. Per quanto riguarda loro, mi aspetto che inseriscano un attaccante in più e nel caso faremo degli accorgimenti anche noi".

Basta un pari per staccare il pass per i prossimi playoff, ma l’intera posta, con un aiuto dagli altri campi, potrebbe permettere di scalare anche qualche posizione.

"Proviamo a vincere come sempre, poi tireremo le somme. È chiaro che giocare il primo turno in casa con due risultati su tre a disposizione sarebbe tutta un’altra cosa rispetto a dover giocare fuori casa con l’obbligo di vincere, ma qualche mese fa avremmo firmato per essere ora a discutere tra settimo, ottavo o nono posto. Il vero grande dispiacere sarebbe non arrivare ai playoff a questo punto".

Insomma pensiamo solo al presente.

"Per il futuro vedremo, ora mi concentro solo su queste ultime due gare. Sperando che poi ce ne sia almeno un’altra da giocare".

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