Il doppio ex Gessa: "Aquila, grandi ricordi"

"Sicuramente non mi perderò la partita di domenica all’Adriatico di Pescara. Impossibile dimenticare Sili e soprattutto Gallorini"

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di Giustino Bonci

"Guardi caro Batistuta, tra qualche giorno andrò a Montecarlo ad operarmi ma se dovessi tornare farò di tutto per portare l’Aquila in serie B". La frase fu pronunciata non per battuta ma con ferma convinzione da Vasco Farolfi, il 4 gennaio 1996, prima dell’amichevole con la Fiorentina, in un colloquio a bordo campo, al "Gastone Brilli Peri", con il bomber argentino della Viola. Chi scrive veste i panni del testimone della ferma volontà del patron di portare i rossoblù, allora secondi in C 1 a braccetto con la Spal, addirittura tra i cadetti. Insieme a Vasco c’era anche un sorridente Lezio Losi, il presidente per antonomasia, l’altra icona di sempre del calcio cittadino. Ebbene il sogno del patron, purtroppo, s’infranse pochi giorni dopo, il 17 gennaio, quando dal Principato di Monaco arrivò la notizia della morte di una delle personalità più significative della storia sportiva (e imprenditoriale) di Montevarchi. Una perdita dolorosa anche per il club che, dopo quattro-cinque stagioni di livello, intraprese un’inesorabile parabola discendente. Ieri, nel 26° anniversario della scomparsa, Farolfi è stato celebrato in primis sul web, grazie ai post e ai messaggi sui profili social del sodalizio valdarnese e dell’Associazione Memoria Rossoblù, mentre il portale online Valdarno 24 ha parlato di un "personaggio emblema di un calcio d’altri tempi, fatto di passione e di schiettezza".

Passando agli aspetti tecnici, gli aquilotti guardano alla ripresa del torneo di Lega Pro e alla trasferta, inedita e quanto mai impegnativa, di sabato prossimo allo stadio "Adriatico" di Pescara. Amatucci e compagni troveranno i biancocelesti del Delfino decisi a premere sull’acceleratore per acquisire il piazzamento migliore possibile nella griglia play-off. L’incontro del 22 inizierà alle 14.30 e sarà seguito da un doppio ex speciale: Andrea Gessa, che vestì la casacca montevarchina nella stagione di C2 2004-2005 con il compianto Gianluca Gallorini in panchina. In seguito il giocatore milanese passò al Grosseto prima della definitiva consacrazione proprio con i pescaresi. Quattro i campionati non consecutivi in Abruzzo, con 85 presenze, 5 reti all’attivo e Di Francesco e Zeman come allenatori, prima di chiudere lasciare divisa e scarpini nel 2015 e diventare team manager del Pescara fino allo scorso anno: "Mi sono trasferito da tempo con mia moglie in terra abruzzese – racconta Gessa – alternando il calcio alla gestione di uno stabilimento balneare a Silvi Marina. Vedrò di sicuro la partita tra due squadre che hanno segnato in positivo la mia carriera. Di Montevarchi ho un ricordo indelebile, e ringrazio ancora Giuliano Sili che mi permise di vivere un’esperienza fondamentale per crescere e salire di categoria. Non potrò mai scordare Gallorini che aveva nei miei confronti un atteggiamento paterno. Mi parlano molto bene dell’Aquila attuale e spero che raggiunga l’obiettivo della salvezza".