Fiorucci: "Non saremo vittime sacrificali"

E’ tornato ad Orvieto per un’altra missione impossibile. Silvano Fiorucci domani al comunale sarà l’ex sulla panchina umbra. Per lui si tratta della quarta volta alla guida dell’Orvietana dopo essere subentrato a metà ottobre all’esonerato Ciccone. Tifernate, 65 anni, ha allenato l’Arezzo nella stagione 20022003, in una stagione poco fortunata culminata con la retrocessione. "Di quell’esperienza ho, comunque, un ricordo positivo anche se non è finita bene. Mi resta il rammarico di essere stato esonerato prima dei playout. Se il presidente Mancini non mi avesse mandato via sono convinto che ci saremmo potuti salvare".

Cosa proverà tornando al comunale?

"Un pizzico di emozione in più. Ho ancora tanti amici ad Arezzo. Ogni volta ci torno volentieri".

In amaranto divenne famoso per la maglia che indossò in panchina con la scritta "Barcollo ma non mollo".

"A distanza di anni posso affermare che è il motto che ha accompagnato non solo la mia carriera, ma anche la mia vita. Ho sempre allenato in situazione difficili prendendo spesso squadre in corsa che dovevano salvarsi. Segno che anche nelle difficoltà non ho mai mollato e ho saputo trasmettere questa qualità anche ai miei giocatori".

Che partita sarà quella di domani?

"Noi dobbiamo fare punti, Non abbiamo alternative. Sicuramente verremo per disputare una gara degna e non certamente a fare la vittima sacrificale". L’Arezzo può vincere il campionato? "Assolutamente sì. Ha un organico di qualità ed un ottimo allenatore. Indiani è un maestro e un vincente. E poi c’è Giovannini che fa la differenza".

Andrea Lorentini