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Daniele Bracciali alla vigilia del processo sportivo: "Io estraneo alle scommesse, mai frequentato malviventi"

Il tennista aretino si difende da pesanti accuse

Daniele Bracciali

Arezzo 22 aprile 2015 -  DOPO MESI di silenzio, il tennista aretino Daniele Bracciali vuol fare chiarezza sulla vicenda delle scommesse nel tennis. Bracciali ha deciso di rilasciare queste dichiarazioni alla vigilia del primo grado del processo sportivo che, da domani vedrà la sua vicenda sottoposta al tribunale federale della Fit. In quell’occasione, Bracciali dovrà dimostrare la propria innocenza rispondendo all’accusa di aver alterato il risultato un incontro disputato a Barcellona nel 2011, in cui avrebbe fatto da mediatore tra uno scommettitore e i giocatori in campo. «Nego nella maniera più assoluta di esser stato coinvolto in partite truccate o scommesse - spiega il tennista - In tutta questa situazione mi è stato contestato solo ed esclusivamente l’esito di un incontro, mentre nei mesi scorsi nella stampa sono stato oggetto di tante altre falsità. Non ho mai incontrato personaggi malavitosi, non ho mai partecipato a scambi di denaro, non ho mai messo in atto alcuna combine: sono stato protagonista di tante vicende da cui, in realtà, sono totalmente estraneo».  Per quanto riguarda la partita di Barcellona, il nodo della questione sono le intercettazioni di computer e telefoni in cui il commercialista bolognese Bruni sosteneva il ruolo di Bracciali nel truccare il match tra Starace e Gimeno-Traver. Questo coinvolgimento è giunto completamente a sorpresa per l’aretino che in precedenza si era rivolto a Bruni esclusivamente per la riscossione di un credito da 150.000 euro maturato con un suo ex-circolo. Il compito di dimostrare l’innocenza di Bracciali spetterà agli avvocati Alberto Amadio e Filippo Cocco di Rimini che, supportati dalle perizie del generale Umberto Rapetto e del dottor Davide Tura, dovranno smontare le accuse e dimostrare la sua estraneità da ogni illecito sportivo. «Ho fiducia nei miei avvocati e nella giustizia - continua Bracciali - Sono felice che il processo abbia inizio perché potrò finalmente spiegare la vicenda e difendermi. In questi mesi sono stato condannato da tutti, dunque spero che questo processo faccia chiarezza e che sia mosso dal desiderio di scoprire la realtà dei fatti».