Chiosa e Polvani per una maglia. I dubbi di Indiani con la Juve baby

Resta fuori Bianchi, verso la conferma di Mawuli e Damiani alle spalle del tridente a supporto di Gucci

Chiosa e Polvani per una maglia. I dubbi di Indiani con la Juve baby

Chiosa e Polvani per una maglia. I dubbi di Indiani con la Juve baby

di Luca Amorosi

AREZZO

Gli esami non finiscono mai, faceva intendere Eduardo De Filippo in una sua commedia. Per l’Arezzo vale la stessa cosa, specialmente in una stagione come quella attuale in cui la squadra è gradualmente cresciuta, migliorandosi e acquisendo consapevolezza. Di esami ne ha già superati tanti la squadra di Indiani: dal riuscire a vincere due partite di fila a vincerne tre come le ultime con Vis Pesaro, Pineto e Fermana; dal tornare al successo nel derby col Perugia al fare filotto in casa contro le allora contendenti alla salvezza diretta; soprattutto, dal guardarsi alle spalle a puntare in alto, senza per ora accusare vertigini o giramenti di testa. Quello di domani contro la Juventus NextGen è una prova se possibile ancor più delicata, per certi versi subdola. Gli amaranto ospiteranno infatti una diretta concorrente per i playoff che segue il Cavallino a cinque punti di distacco ma con una gara da recuperare. Lo faranno, inoltre, in un contesto atipico: i gruppi della Curva Sud, coerentemente con quanto fatto in passato, rimarranno fuori dallo stadio come forma di protesta contro le seconde squadre delle società di serie A. Alla squadra, di conseguenza, mancherà il sostegno dei tifosi più appassionati, che si è rivelato un fattore in questi mesi, se è vero che l’Arezzo è reduce da quattro vittorie consecutive al Comunale. In un certo senso il clima sarà analogo a quello contro la Virtus Entella di un mese fa, quando la curva sud rimase chiusa su decisione del Giudice sportivo e agli abbonati non fu concesso di entrare in tribuna. L’Arezzo, in ogni caso, vuole dare seguito al periodo positivo, centrare il quarto successo consecutivo, allungare in classifica e sfatare un tabù, visto che i bianconeri non sono stati mai battuti nei cinque precedenti. Da quando Indiani siede sulla panchina degli amaranto di tabù ne sono stati sfatati diversi: su tutti la vittoria del campionato di serie D (era successo solo con Cosmi nel 1996), Livorno espugnata dopo quasi cinquant’anni e la vittoria contro il Perugia – appunto – 15 anni dopo l’ultima volta. La speranza è di aggiungere un’altra spunta all’elenco. Per farlo Indiani si affiderà ancora al 4-2-3-1 e al suo quartetto d’archi là davanti, con Pattarello, Guccione e Gaddini a supporto di Gucci.

Qualche rotazione invece è probabile tra difesa e centrocampo. Secondo la logica del tecnico potrebbero tornare dall’inizio Chiosa e Lazzarini al centro della retroguardia, Coccia terzino sinistro e Mawuli in mediana. Davanti a Trombini, probabile ballottaggio a destra tra Donati e Montini, mentre a centrocampo Damiani sembra favorito su Catanese e Foglia. Probabile un’altra partenza dalla panchina per capitan Settembrini, mentre Bianchi è ancora indisponibile. Davanti si rivede anche Ekuban, che potrebbe guadagnarsi uno spezzone nel finale di gara. Sulla panchina degli ospiti torna al Comunale, quindici anni dopo l’ultima partita giocata con la maglia dell’Arezzo, l’ex difensore Mirko Conte, vice del tecnico bianconero Massimo Brambilla.

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