Addio ad Aldo Nardin, tra i portieri più forti nella storia amaranto

Aveva 72 anni e da tempo combatteva contro una malattia

Aldo Nardin

Aldo Nardin

Arezzo, 28 maggio 2020 - Ha lottato fino alle fine, cercando di respingere quel male che lo aveva colpito ormai da tempo. Il mondo del calcio, non solo quello aretino, piange Aldo Nardin. Classe 1947, originario di Gorizia, era arrivato giovanissimo ad Arezzo. Se ne è andato in silenzio, com’era nel suo stile di uomo riservato, di persona perbene, dopo aver lottato contro una male inseorabile. Aldo Nardin, 72 anni, oltre a essere stato uno dei migliori portieri della storia dell’Arezzo, era un grande uomo, un signore d’altri tempi di cui si è perso lo stampo. In tempi in cui ci sono tanti, troppi urlatori, Aldo aveva valori veri, dell’essere non dell’apparire, una persona gentile, pacata, di qualità. Adorava la sua famiglia, la moglie e i due figli e vedeva calcio con l’occhio competente di chi aveva giocato, ma senza vantarsene. I veri grandi sono così. Nato a Gorizia il 17 novembre 1947, arrivò ad Arezzo a 20 anni ed esordì in serie C la prima giornata del campionato ’67-68, 1-0, poi alcune presenze sempre da giovanissimo la stagione della seconda promozione in B nel ’68-69, quindi due annate da titolare in serie B nel ’69-70, appena 26 gol subiti su 36 presenze, debutto nello 0-0 col Catania, ancora 36 gare e solo 31 gol presi nel ’70-71 in un campionato in cui l’Arezzo di Ballacci partì malissimo ma con i rinforzi di novembre (Benvenuto, Camozzi, Incerti) cominciò a volare e da lì fino a maggio fece più punti di tutti. Ma con la squadra forte dall’inizio, l’Arezzo, probabilmente il più bello di sempre, poteva davvero arrivare lassù dove non è mai giunto, in A: il settimo posto non rese giustizia. Chi ha visto giocare quella squadra amaranto non se la dimentica più. Nardin, Vezzoso, Vergani, Camozzi, Tonani, Parolini, Galuppi, Pupo (Cominato), Benvenuto, Farina, Incerti. Nardin poi fu ceduto al Varese in serie A (1971-72), debuttò nello 0-1 col Milan il 3 ottobre del ’71, rete di Prati e giocò anche con Trapattoni, quindi una stagione al Napoli, tre anni alla Ternana dal ’73 al ’76, quattro campionati a Lecce, nell’80-81 alla Lazio, nell’81-82 al Foggia, chiusura a Civitavecchia. Una bella carriera soprattutto fra A e B, la maglia azzurra dell’under 21, poi preparatore dei portieri, anche ad Arezzo, Montevarchi e qualche altra realtà del territorio. Qui è rimasto a vivere perché aretina è la moglie e si era integrato perfettamente nella nostra città. Il ricordo di Francesco Graziani: «Sono profondamente addolorato, Aldo era un ottimo portiere e una splendida persona, quando debuttai in B a Cesena a fine maggio del ’71 lui era il portiere». Giovan Battista «Mauro» Benvenuto bomber dell’Arezzo nel ’70-71: «E’ una notizia tristissima, Aldo Nardin non solo è stato mio compagno di squadra in quell’Arezzo che poteva andare in A ma era un amico. Ottimo portiere con doti fisiche notevoli e ancora più grande come uomo». Alla moglie Manola, ai figli Tommaso e Vanessa un abbraccio. Addio caro Aldo, con te ne va un pezzo di storia dell’Arezzo e soprattutto un uomo straordinario. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, come chi scrive sa che è così.Se ne è andato in silenzio, com’era nel suo stile di uomo riservato, di persona perbene, dopo aver lottato contro una male inseorabile. Aldo Nardin, 72 anni, oltre a essere stato uno dei migliori portieri della storia dell’Arezzo, era un grande uomo, un signore d’altri tempi di cui si è perso lo stampo. In tempi in cui ci sono tanti, troppi urlatori, Aldo aveva valori veri, dell’essere non dell’apparire, una persona gentile, pacata, di qualità. Adorava la sua famiglia, la moglie e i due figli e vedeva calcio con l’occhio competente di chi aveva giocato, ma senza vantarsene. I veri grandi sono così. Nato a Gorizia il 17 novembre 1947, arrivò ad Arezzo a 20 anni ed esordì in serie C la prima giornata del campionato ’67-68, 1-0, poi alcune presenze sempre da giovanissimo la stagione della seconda promozione in B nel ’68-69, quindi due annate da titolare in serie B nel ’69-70, appena 26 gol subiti su 36 presenze, debutto nello 0-0 col Catania, ancora 36 gare e solo 31 gol presi nel ’70-71 in un campionato in cui l’Arezzo di Ballacci partì malissimo ma con i rinforzi di novembre (Benvenuto, Camozzi, Incerti) cominciò a volare e da lì fino a maggio fece più punti di tutti. Ma con la squadra forte dall’inizio, l’Arezzo, probabilmente il più bello di sempre, poteva davvero arrivare lassù dove non è mai giunto, in A: il settimo posto non rese giustizia. Chi ha visto giocare quella squadra amaranto non se la dimentica più. Nardin, Vezzoso, Vergani, Camozzi, Tonani, Parolini, Galuppi, Pupo (Cominato), Benvenuto, Farina, Incerti. Nardin poi fu ceduto al Varese in serie A (1971-72), debuttò nello 0-1 col Milan il 3 ottobre del ’71, rete di Prati e giocò anche con Trapattoni, quindi una stagione al Napoli, tre anni alla Ternana dal ’73 al ’76, quattro campionati a Lecce, nell’80-81 alla Lazio, nell’81-82 al Foggia, chiusura a Civitavecchia. Una bella carriera soprattutto fra A e B, la maglia azzurra dell’under 21, poi preparatore dei portieri, anche ad Arezzo, Montevarchi e qualche altra realtà del territorio. Qui è rimasto a vivere perché aretina è la moglie e si era integrato perfettamente nella nostra città. Il ricordo di Francesco Graziani: «Sono profondamente addolorato, Aldo era un ottimo portiere e una splendida persona, quando debuttai in B a Cesena a fine maggio del ’71 lui era il portiere». Giovan Battista «Mauro» Benvenuto bomber dell’Arezzo nel ’70-71: «E’ una notizia tristissima, Aldo Nardin non solo è stato mio compagno di squadra in quell’Arezzo che poteva andare in A ma era un amico. Ottimo portiere con doti fisiche notevoli e ancora più grande come uomo». Alla moglie Manola, ai figli Tommaso e Vanessa un abbraccio. Addio caro Aldo, con te ne va un pezzo di storia dell’Arezzo e soprattutto un uomo straordinario. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, come chi scrive sa che è così.  

Fausto Sarrini