Arezzo senza alternative Terzo posto da centrare

Dopo l’ultima fallimentare trasferta di Badesse il Cavallino chiamato a difendere il minimo vantaggio in classifica nell’ultima gara del torneo

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di Luca Amorosi

L’ultima trasferta di campionato per l’Arezzo ha rappresentato un amaro ritorno al passato. La sconfitta di Badesse non fa altro che confermare le difficoltà palesate dagli amaranto in stagione, specialmente lontano dal Comunale. Come una decina di giorni fa a Piancastagnaio, il Cavallino si è ritrovato in dieci per l’espulsione di Biondi (nella foto), se possibile più dubbia di quella rimediata da Frosali sull’Amiata. Al netto di decisioni arbitrali sfavorevoli, insomma, troppe volte in stagione l’undici amaranto si è ritrovato in inferiorità numerica, soprattutto in scontri diretti o comunque impegnativi contro compagini attrezzate. E dire che l’Arezzo aveva persino trovato l’episodio giusto per portare la contesta dalla propria parte ma Calderini, in giornata no, ha fallito il rigore del possibile vantaggio e l’errore dal dischetto si è rivelato poi pesante come un macigno quando dall’altra parte il direttore di gara ne ha ravvisato uno inesistente per i padroni di casa, che invece hanno colto la palla al balzo per sbloccare la gara a pochi minuti dal termine.

Stavolta non è riuscita l’impresa di pareggiare i conti all’ultimo tuffo, come avvenuto contro la Pianese, e anzi poco dopo è arrivato anche il raddoppio che ha chiuso definitivamente i giochi. Una doccia fredda che rischia di rovinare il finale di stagione, perché la pratica terzo posto non è ancora archiviata e serviranno gli ultimi novanta minuti di battaglia al Comunale domenica, contro una Flaminia senza obiettivi, per mettere in ghiaccio il gradino più basso del podio. Terzo posto che, alla luce dell’ennesima trasferta fallimentare contro delle dirette concorrenti, si conferma obiettivo determinante in ottica playoff. Zero, infatti, sono le vittorie in trasferta contro le squadre della prima metà della classifica. Una statistica desolante, se pensiamo all’obiettivo iniziale, ma anche in chiave playoff: perdere il terzo posto significherebbe giocare la semifinale a Gavorrano, dove il primo Arezzo di Mariotti cadde 4-1. È evidente, quindi, che disputare il primo turno in casa anziché fuori fa tutta la differenza del mondo per Cutolo e compagni. Un’eventuale finale, poi, sarebbe comunque fuori casa se i pronostici venissero rispettati, ma questa è un’altra storia.

Ecco allora che tutti gli sforzi di calciatori e staff, che oggi riprendono il lavoro sul campo, devono essere rivolti alla gara di domenica, senza la possibilità di fare calcoli. In tal senso, sarebbe opportuno che anche dalla società arrivasse un messaggio concreto di vicinanza e sostegno alla squadra, che in questi mesi troppo spesso ha dato la sensazione di essere lasciata sola. La società amaranto è già con la testa alla programmazione della prossima stagione, comportamento legittimo e doveroso per non lasciare nulla al caso, ma che cozza con l’importanza dichiarata di vincere gli spareggi di fine stagione per avanzare nella graduatoria del ripescaggio. A proposito di futuro, la pista che porta al direttore sportivo del Pontedera Giovannini resta calda, ma tarda ad arrivare la rescissione del contratto con la società granata, dove il nuovo socio continua a spingere per la sua permanenza.