REDAZIONE AREZZO

Arezzo: La Cava apre all’ingresso di altri soci

Uno dei nomi più "caldi" è quello di Andrea Stanzione, imprenditore romano. Ma Londrosi frena. "Il club è un grosso impegno"

di Matteo Marzotti

Che qualcosa sia stia muovendo dalla parti di viale Gramsci è ormai evidente, e tutto ruota attorno a vari aspetti economici. C’è quello legato ai contratti con i giocatori, soprattutto con coloro che superano i 50mila euro lordi a stagione, e con i quali va trovato un accordo. E c’è anche quello relativo al bilancio e a tutte le scadenze che la pandemia ha proiettato a fine agosto. In mezzo tutto ciò ecco che si sono fatti sempre più insistenti i rumors riguardo l’apertura di Giorgio La Cava verso possibili investitori o per meglio dire acquirenti. L’intenzione è ormai nota, fin da quando Massimo Anselmi ha lasciato il Cavallino. La Cava, che detiene il 99 per cento del club, ha sempre detto di essere disponibile a cedere parte delle quote, e forse anche molto più davanti all’offerta giusta. Se ne era parlato a gennaio quando emersero tre piste. Una legata ad Antonio Ciuffarella che si era presentato anche ad Arezzo, una che puntava verso ex dirigenti del Perugia, ed una verso Andrea Stanzione, titolare della Uno Holding Srl, realtà che opera nel campo immobiliare. Stanzione, che vanta già alcune esperienze nel mondo del calcio a livello di settore giovanile e nei dilettanti, è il nome tornato in auge negli ultimi giorni. L’imprenditore romano fu presentato a Giorgio La Cava alcuni mesi fa da Massimo Londrosi, ex dirigente di Pavia e Pro Piacenza, piazze dove denunciò senza mezzi termini le anomalie nei bilanci dei club, e che dal patron amaranto era stato incaricato di seguire il progetto del crowdfunding.

"I rapporti tra Giorgio La Cava e Andrea Stanzione sono cordiali sin dal momento in cui si sono conosciuti, diversi mesi fa. E io che conosco entrambi non mi meraviglio. Sono due ottime persone – spiega Londrosi – ma da qui a dire che Stanzione potrebbe subentrare a La Cava nella proprietà dell’Arezzo ce ne passa. L’Arezzo è un grosso impegno e il momento economico generale ed attuale non è certo favorevole per un’operazione di questo tipo. Dispiace comunque sapere che Giorgio La Cava vuole passare la mano. È un bravo presidente e nell’Arezzo ha messo molte risorse e molta passione. Avrebbe meritato sicuramente soddisfazioni maggiori". Insomma i contatti ci sono stati e potrebbero ancora esserci. E’ chiaro che chi entra in una società di calcio vuole conoscere le cifre del bilancio – definito pesante da Orgoglio Amaranto – e capire il budget necessario per un investimento non facile di questi tempi. Magari con Stanzione potrebbe essere ripreso il discorso avviato a gennaio, anche se allora però si parlava di un ingresso graduale nel club, partendo da una quota di minoranza a salire. Ad ogni modo è bene ricordare le parole di La Cava: "Le trattative sono reali e concrete solo quando c’è un appuntamento dal notaio".