di Andrea Lorentini
Via libera ai ripescaggi in Lega Pro da parte del Consiglio Federale. L’impianto normativo ricalca la disciplina approvata lo scorso anno: si terrà conto della classifica del campionato, tradizione sportiva, spettatori. Per quanto riguarda l’alternanza nella chiamata, verrà prevista al primo posto un’eventuale seconda squadra di serie A, una società di Lega Pro e una della Lega Nazionale Dilettanti. La graduatoria delle ripescande dalla serie D verrà stilata in base all’esito dei playoff, con le nove squadre vincenti ordinate rispettando la media punti della stagione regolare.
Una notizia che arriva a 48 ore dalla semifinale contro il Follonica Gavorrano. Sulla sfida di sabato al comunale abbiamo intervistato il tecnico dei maremmani Marco Bonura.
Come arriva il Follonica Gavorrano a questi playoff? "Ci arriviamo bene sia mentalmente che fisicamente, Aver raggiunto la finale di Coppa Italia ci ha dato ulteriore convinzione. Abbiamo ancora due obiettivi per rendere positivo il finale di stagione. Sabato affronteremo una squadra forte come l’Arezzo , di tradizione e blasone superiore alla categoria, iocando in uno stadio bello. Con queste condizioni le motivazioni vengono da sole". Che semifinale si aspetta sabato? "I playoff sono partite che fanno storia a sè rispetto al campionato. Di sicuro di fronte ci saranno due formazioni che hanno dimostrato di avere valori simili ed infatti alla fine ci ha diviso soltanto un punto in classifica Per questo credo che sarà una sfida che si reggerà su equilibri sottilissimi e nella quale magari un episodio potrebbe fare la differenza per spostare la bilancia delle qualificazione da una parte o dall’altra." L’Arezzo avrà due risultati su tre a disposizione. Considera gli amaranto favoriti? "Credo sia una semifinale dal pronostico incerto. Non credo l’Arezzo speculerà sul pareggio. Sia noi che loro scenderemo in campo senza fare troppi calcoli. Diciamo che se la gra dovesse allungarsi ai supplementari l’Arezzo potrebbe avere qualche pressione in più abbassando magari il baricentro e potremmo approfittarne". Sarà partita tattica o aperta? "Credo la seconda opzione. Sia noi che loro siamo due squadre propositive. Certamente per quanto ci riguarda dovremo evitare di subire gol nei primi minuti perché poi sarebbe dura e quindi all’inizio dovremo stare più accorti. In ogni caso, essendo obbligati a vincere dovremo provare a fare qualcosa in più dell’avversario nel complesso della partita" Potendo togliere un giocatore all’Arezzo, chi sceglierebbe? "Dico Calderini, giocatore in grado di fare la differenza e spostare gli equilibri". Possiamo dire che è la semifinale tra le due formazioni deluse dal campionato? "Entrambe potevano fare di più. L’Arezzo puntava alla vittoria del campionato, a me la dirigenza non ha mai chiesto esplicitamente il primo posto. Siamo stati in lotta fino allo scontro diretto con Il San Donato. Se avessimo vinto ci saremmo portati a -3. Invece abbiamo perso in maniera immeritata e abbiamo un po’ mollato. Adesso abbiamo i playoff da disputare al meglio." Gli spareggi contano più per voi o per l’Arezzo"? "L’Arezzo senza dubbio. Perché ha le carte in regole per essere ripescata in serie C e vincere i playoff può aiutare". Che Arezzo vi troverete davanti? "Gli amaranto adesso sono una squadra. In campionato, all’andata, ebbi la sensazione che fosse un insieme di giocatori bravi, ma slegati. Al ritorno ho visto un gruppo, forse con meno qualità, ma nel quale tutti si aiutano e sono disposti a fare una corsa in più per il compagno. Va dato merito all’allenatore che da quando è tornato sulla panchina ha viaggiato ad una media da primato". A proposito, che giudizio dà di Mariotti? "Nel girone di ritorno ha fatto un grande lavoro. Spesso il tecnico è quello che paga per tutti anche quando le colpe non sono tutte le sue. In campo alla fine vanno i giocatori".