Tanti, la pasionaria del sindaco: "Solo un suicida non lo ricandiderebbe"

«Ha chiarito tutto in consiglio comunale, non è indagato, la sinistra strepita a vuoto». «Mugnai e D’Ettore non ce l’avevano con lui». «Patto da onorare? Solo se era lecito»

Ghinelli e Lucia Tanti

Ghinelli e Lucia Tanti

Arezzo, 24 gennaio 2020 - E’’ la «pasionaria» del sindaco, l’assessore che, unica voce nel centrodestra, difende a spada tratta Alessandro Ghinelli. Dubbi non ne ha Lucia Tanti, fin dai primi vagiti dell’inchiesta.

Assessore, su di lei non hanno avuto effetto le notizie dell’indagine? «Solo il dato umano pesa, l’errore di valutazione fatto su persone che hanno usato, diciamo così, modalità irrituali nel rapportarsi con l’amministrazione».

Si riferisce a Staderini? «Se vi sembra normale registrare conversazioni amicali e conservarle per tre anni in un pc...».

Ci sono frasi scivolose... «In realtà ho poco da dire dopo l’intervento in consiglio comunale del sindaco. La vicenda mi pare chiara: Bardelli informa Ghinelli che apprende in quel momento del fantomatico patto stretto con Amendola, uomo di Forza Italia».

Il sindaco parla di patti da onorare sia nella prima che nella seconda conversazione. Cosa ne pensa? «Parla di onorare i patti, intendendo se essi sono leciti, non quelli illeciti. In ogni caso il patto ricade sulla testa di chi lo stringe, non di chi lo apprende. E poi ricordo che Amendola non è mai stato registrato, quindi chissà se il patto c’era. Insomma, mi sembra che le opposizioni strepitino per nulla».

Davvero pensa così? «Nel 2012 ero consigliere provinciale di minoranza e l’intera giunta venne indagata per fatti inerenti gli Atc, ma la sottoscritta mai si sognò di strepitare».

Le sembra la stessa cosa? «Tutto è sempre diverso, volevo solo sottolineare il mio comportamento di allora, nel segno della parola garantismo che le sinistre non sanno cosa voglia dire».

I parlamentari di Forza Italia Mugnai e D’Ettore hanno marcato le distanze da Ghinelli... «Dice? Con correttezza hanno chiarito la loro posizione sottolinenando l’estraneità alla vicenda. Non credo abbiano preso le distanze dal sindaco, ma semmai da Amendola».

Amendola? «Uomo loro. Comunque coinvolto per un patto ipotetico».

Non le pare scivolosa la china politica che ha preso la vicenda? «Il fatto politico è uno soltanto: Ghinelli non è indagato mentre la sinistra si ostina a giudicarlo colpevole».

Ritiene certa la sua ricandidatura a sindaco? «Non vedo perché non dovrebbe essere così».

Si parla di tavoli regionali e nazionali per la decisione... «Sempre stato, nulla di nuovo e l’inchiesta non c’entra».

Lei è l’unica del centrodestra a parlare... «Gli altri stanno in silenzio perché non c’è molto da dire. La riconferma di Ghinelli è stata sancita dalla coalizione il 9 giugno scorso».

Niente sorprese? «Solo chi ha istinti suicidi potrebbe pensare di non candidare un cavallo che vince, un nome che era, ed è tutt’ora, nella rosa ristretta per la corsa alla presidenza della Regione»