La Fiera traina la Pasqua: deciso il nuovo percorso dei banchi, entrano i collezionisti

Edizioni di prova da giugno ad agosto, dall'autunno il lancio del bando. Spazi extra-antiquariato? Piazza del Comune, via dell'Orto, Cesalpino, Bicchieraia, Badia. Per i 50 anni edizione di tre giorni, il progetto completo a metà aprile

La Fiera di marzo

La Fiera di marzo

Arezzo, 31 marzo 2018 - La Resurrezione di Pasqua? Beh, per i turisti parliamo più laicamente di risveglio. Il risveglio dopo il letargo, un letargo infinito e che per tre mesi e mezzo anestetizza gli arrivi in città. Il buon mese di Natale ha ristorato locali e bar ma il primo sbadiglio era attesissimo. E’ arrivato già nei giorni scorsi.

Un risveglio di presenze: i turisti ritrovati, in qualche caso già i primi gruppi. Il dato, segnalato ieri anche dagli alberghi a colpi di piena occupazione, ha preso carne, ossa e selfie nelle vie del centro. Non saranno gli stranieri, e in effetti non sono se non in piccola parte, ma è comunque un movimento che accende i motori. E per una volta a trainare la Pasqua è la vecchia Fiera.

Le data coincidono quasi in carta carbone a quelle della due giorni di festa. In Toscana siamo la città che ha di gran lunga l’evento di maggiore richiamo, senza possibilità di smentita. Peccato che ad una ricognizione tra i siti internet si parli di Buonconvento, Firenze, Siena e quasi per niente di noi: ma questo fa parte della nostra tradizionale e radicata incapacità di comunicazione.

Però la Fiera c’è. Con la nuvola sul capo, che oggi in base alle previsioni rischia di farci ancora del male: e soprattutto di farlo agli espositori, già stremati da mesi di giorni tagliati e di affari a picco. Domani dovrebbe andare meglio, lunedì sarebbe andata benissimo.Ma abbiamo perso l’occasione di un prolungamento quasi naturale. La controprova? Non siamo riusciti a trovare un mercatino in Toscana che non arrivi fino al 2: e sotto sotto qualcosa vuole dire.

Ma dalla Fiera stavolta passano i destini di Pasqua: e anche gli orari. I negozi del centro apriranno domani, anche se ciascuno secondo le sue modalità. E per l’occasione il Comune prepara il salto nella trasformazione. Improvvisamente si è scoperto che malgrado la Bolkenstein, la legge più odiata dagli ambulanti, il percorso si può cambiare. «Ho avuto – conferma l’assessore Comanducci – l’ok dagli uffici: faremo delle edizioni di prova tra giugno e agosto e in autunno pubblicheremo il bando». Le novità? L’innesto a fianco dell’antiquariato di settori sul collezionismo. In spazi separati dai pezzi d’epoca e senza le garanzie degli altri: non potranno partecipare tutto l’anno, non avranno la sicurezza del posto, ogni mese una destinazione diversa.

Motivo? Evitare che gli attuali protagonisti cambino pelle e si spostino armi e bagagli di là. Comunque l’idea è che l’antiquariato segua il percorso tradizionale da Guido Monaco fino a piazza Grande, piazzetta Madonna del Conforto e via Ricasoli. Lasciando agli altri settori piazza del Comune, via dell’Orto, via Cesalpino, via Ricasoli e naturalmente la solita dritta di via Cavour e della Badia. «Gli spazi saranno 300 per gli antiquari ma con zone dove ospitarne di più se verranno: ma così torneremo ad una Fiera da 500 posti circa».

Intanto continua a prendere corpo l’edizione dei 50 anni. Certa la terza giornata, venerdì 1° giugno, con un evento in serata che possa fare da richiamo: anche se la promozione o parte subito o tutto resterà uno sforzo inutile. Le risorse a disposizione si attestano per ora intorno ai 140 mila euro, ma da giocarsi non in un mese solo. «Presenteremo l’intero programma entro la metà di aprile». Comanducci si sbilancia e del resto ormai la meta è sempre più vicina. E’ lì, ad un soffio: magari di candeline.