Gold Italy al varo, una guida: i numeri, le tre aree della mostra, il web

Scopriamo in anteprima l'evento che si apre oggi al Palaffari. "Il sistema Arezzo tiene meglio degli altri" nota il direttore della Camera di Commercio Salvini

Boldi al lancio di Gold Italy

Boldi al lancio di Gold Italy

Arezzo, 20 ottobre 2018 - Taglio del nastro oggi ad Arezzo Fiere e Congressi per Gold Italy, la fiera orafa d’autunno, dedicata al gioiello made in Italy. Gli ingredienti perché l’appuntamento riesca ci sono tutti: le migliori produzioni dei distretti orafi italiani, Arezzo naturalmente, ma anche Vicenza, Valenza, Torre del Greco, Milano distribuite nei padiglioni che ospitano oltre trecento brand; delegazioni di buyer provenienti da tutto il mondo, con una nutrita rappresentanza dagli Usa e 650 incontri tra aziende e buyers già organizzati attraverso la piattaforma digitale, che fa il suo debutto proprio con la manifestazione di quest’anno.

Tutto per dire che le attese sono alte per la sesta edizione dell’evento, la seconda organizzata da Italian Exhibition Group. Sono tre le aree espositive nelle quali si divide la manifestazione: la prima dedicata alla gioielleria, la seconda del cash&carry che offre alle aziende l’opportunità di vendere sul pronto e la terza denominata Gold/Italy Tech, una vetrina esclusiva dedicata alla tecnologia.

Una manifestazione che è cresciuta negli anni e che arriva in un momento in cui il distretto aretino mostra grande vitalità, come sottolinea il segretario della Camera di Commercio Giuseppe Salvini: «Il nostro distretto si presenta a questa edizione di Gold Italy come primo distretto orafo italiano, sia per numero di imprese, che sono 1208, e sia per numero di addetti, pari a 7400. A questo aggiungiamo che Arezzo, nei duri anni della crisi dal 2010 a oggi, ha perso molte meno aziende rispetto ai distretti concorrenti: la limatura è attorno al 6%, mentre Alessandria e Vicenza sono oltre il 20. Noi da anni oscilliamo attorno alle 1200 imprese».

L’andamento del mercato nel secondo trimestre di quest’anno fa ulteriormente ben sperare: «Abbiamo un recupero dell’andamento aretino del 2,7%, per un totale di circa 944 milioni di export. Anche se per quanto riguarda le esportazioni è bene calibrarsi su un periodo di tempo più ampio rispetto al trimestre: nello scorso anno l’export di gioielleria ha fatto segnare un incremento del 5,5%, perciò diciamo che il 2017 è andato bene, in questa fase del 2018 si vede un certo recupero».

Tutto questo però non significa che siamo fuori dalla crisi: «C’è ancora troppa incertezza e le zone d’ombra sono ampie, ma la tenacia dei nostri imprenditori, la capacità di innovare hanno portato a una buona tenuta di tutto il sistema. Agli imprenditori va fatto un grande applauso. E, se posso dire, anche il lavoro della Camera di Commercio è stato importante. Abbiamo accompagnato tante imprese nel mondo, abbiamo puntato molto su Hong Kong che si è rivelato un mercato straordinario».

Gioielli dunque, da qui l’intuizione vincente del Gold Italy: «La formula è azzeccata, va incontro alle tendenza del mercato. Il sistema aretino è stato lungimirante, si è compreso che è l’emozione che spinge ad acquistare un determinato gioiello, e in quanto a capacità di regalare emozioni i nostri artigiani sono maestri nel mondo».