Fimer. Oggi in piazza a Terranuova per chiedere garanzie

Un lungo corteo è partito dalla sede dello stabilimento ed è arrivato in piazza della Repubblica. Presenti anche i sindaci. Chiesta all'azienda una iniezione di liquidità.

La manifestazione

La manifestazione

Arezzo, 29 novembre 2021 - Un lungo corteo partito dallo stabilimento della Fimer di Terranuova che ha raggiunto il centro della cittadina valdarnese. Con in testa lavoratori, sindacati e sindaci del Valdarno. Una delle aziende più importanti del territorio presenta segnali di sofferenza ed è stata quindi organizzata oggi pomeriggio una manifestazione a supporto dei dipendenti e delle imprese dell’indotto. Negli incontri che si sono succeduti tra sindacati, enti pubblici e i proprietari è emerso un quadro che vede un’importante esposizione debitoria nei confronti di terzisti e fornitori, molti dei quali hanno sede in Valdarno e danno lavoro complessivamente a centinaia di persone. Quotidianamente circa 100 dipendenti della Fimer sono poi in cassa integrazione. Ci sono problemi nell'approvvigionamento delle materie prime e dei componenti e questo rallenta la produzione. Fimer impiega 450 dipendenti diretti e circa 20 interinali. Includendo l’indotto che è stimato in oltre 300 unità si arriva complessivamente a circa 800 persone.

"La manifestazione serve a far capire a tutti lo stato in cui si trova ad oggi l'azienda con tutto il suo indotto - hanno spiegato i sindacati -. Ci sono difficoltà nell'approvvigionamento dei materiali e anche dovuti agli effetti della pandemia. Ma c'è bisogno anche di un sostegno economico-finanziario diverso che in questo momento la proprietà non può evidentemente assicurare". "Serve la liquidità necessaria da parte dell'azienda per porre fino a quello che possiamo definire un circolo vizioso - ha detto il sindaco di Terranuova Sergio Chienni -. La proprietà parla di esposizione di 50 milioni di euro nei confronti di terzisti e fornitori, parte dei quali riguardano aziende del Valdarno".Da piazza della Repubblica, dove si sono tenuti gli interventi di sindacati e sindaci, è stato ribadito che mancano le materie prime per produrre e rispondere agli ordini dei clienti che ci sono e i fornitori registrano forti ritardi nei pagamenti. Per invertire la rotta e attuare un business plan efficace è quindi fondamentale che la proprietà immetta immediatamente le risorse necessarie oppure consenta l'ingresso di nuovi investitori. Il sindaco Chienni ha annunciato che la questione potrebbe essere presto portata all’attenzione del Ministero dello Sviluppo Economico.