
Marco Donati
Arezzo, 11 dicembre 2015 - «La proposta di istituire una commissione d'inchiesta sulle vicende che hanno riguardato Banca Etruria, Banca Marche, Cassa Ferrara e CariChieti non può che essere accolta con favore». Lo affermano Marco Donati, deputato aretino del Pd e Dario Parrini, anche lui deputato e segretario regionale del partito. «Occorre fare totale chiarezza su quanto accaduto negli ultimi anni - concludono i due deputati democratici -. Se ci sono state irregolarità e omissioni, devono venire alla luce e essere sanzionate».
«Ho cofirmato il documento per l'istituzione di una Commissione d'inchiesta parlamentare che accerti al più presto la verità, le eventuali omissioni sul versante dei controlli e della vigilanza da parte degli organi preposti e al contempo stabilisca con chiarezza le conseguenti responsabilità degli amministratori dei quattro Istituti di credito coinvolti e che più in generale avvii una valutazione del sistema bancario nel suo insieme. Penso che questo possa essere lo strumento giusto per fare luce su una vicenda così complessa». Lo afferma la senatrice del PD Donella Mattesini.
«Il nostro sistema bancario - sostiene Mattesini - è in gran parte composto da tante piccole banche che svolgono un ruolo importante a livello locale anche per lo stretto rapporto di fiducia che stabiliscono con i propri correntisti. Ma questo a volte, ed è anche il caso delle Banche coinvolte nei fatti di questi giorni, qualora venga tradita questa fiducia, può portare a situazioni di grave allarme sociale. Per scongiurare tutto questo servono atti concreti all'insegna della trasparenza e della credibilità e non sciacallaggi politici». «Come parlamentari PD, in condivisione con il governo, abbiamo già presentato emendamenti alla legge di Stabilità, che ha assorbito il decreto »Salva-Banche«, per la costituzione di un Fondo sociale destinato al risarcimento delle persone danneggiate. La vicenda del salvataggio delle banche richiede chiarezza e noi - conclude Mattesini - metteremo tutto il nostro impegno affinché anche attraverso la commissione d'inchiesta si accerti al più presto la verità».