Bekaert. Duro attacco della Fiom alla Regione Toscana e a Nardella

"Il tempo delle promesse è finito", ha detto il segretario generale Daniele Calosi dopo le ultime uscite. "Ci vogliono i fatti".

Daniele Calosi

Daniele Calosi

Arezzo, 05 maggio 2021 - La Regione Toscana non ha esercitato alcun ruolo politico in questa vertenza, soprattutto negli ultimi 8 mesi. Quanto al Sindaco della Città Metropolitana di Firenze diciamo che il gruppo interessato a rilevare l'azienda da lui annunciato il 21 settembre 2018 non si è mai palesato". Ci va giù duro la Fiom Cgil, che a seguito del triste e drammatico epilogo della vertenza Bekaert, come si suol dire in questi casi, si è tolta qualche sassolino dalla scarpa, alla luce soprattutto delle recenti dichiarazioni arrivate da Firenze. Daniele Calosi, segretario generale, ha sottolineato che la Regione si è mossa in ritardo nei confronti del Mise, e l'incontro è stato tardivo. "Ha poi firmato l'accordo del 24 febbraio che prevedeva licenziamenti consentendo alla multinazionale di lasciare Figline e di farlo forte di un accordo che noi non abbiamo firmato. Bekaert con ogni probabilità avrebbe proceduto a licenziare i lavoratori dal 24 febbraio, ma lo avrebbe fatto come azione unilaterale senza il benestare di nessuno, ma soprattutto della Regione Toscana - ha tuonato la Fiom -. Con quell’atto l’istituzione regionale ha costituito un pericoloso precedente per situazioni analoghe che potrebbero presentarsi in futuro. Siamo molto interessati al progetto che lega il Valdarno a Piombino, tanto che contavamo sulla possibilità che fosse già avviato grazie ad un intervento pubblico tale da consentire, attraverso il mantenimento dei rapporti di lavoro, la possibilità di vincolare Bekaert al territorio. E invece oggi è sollevata dalla responsabilità sociale. Il Ministro Giorgetti, davanti ai Segretari nazionali di Fim Fiom e Uilm ha bocciato il piano di Jindal. Se c'è un altro piano dell'acciaio toscano, di cui il Presidente della Regione è a conoscenza, vogliamo vederlo in tempi rapidissimi, altrimenti sono solo chiacchiere".

Calosi passa poi a Dario Nardella. " La disponibilità a mettere in campo un progetto di reindustrializzazione proposta ieri arriva un po' in ritardo - ha detto -, ma se ci sarà, come Fiom Cgil, siederemo a quel tavolo. Porteremo il nostro contributo sostenendo che, chiunque si affacci ad una possibile reindustrializzazione del sito o, per far ripartire un’attività diversa, anche in un sito differente ma limitrofo, se beneficerà di finanziamenti pubblici, dovrà costruire attraverso un accordo con le istituzioni nazionali, locali e le organizzazioni sindacali, le condizioni affinché vi siano le garanzie occupazionali per tutti i lavoratori ex Bekaert licenziati, attingendo altresì dal bacino di quei 318 originari a cui il programma di continuità occupazionale proposto dall’advisor Sernet non ha trovato conferma in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Dopo 35 mesi di vertenza, è finito il tempo delle promesse, servono certezze", ha concluso Calosi.