"Si mangiava sui letti". I racconti dal campo

L’appello di Giacometti: "La scuola insegni il valore della pace"

"Si mangiava sui letti". I racconti dal campo

"Si mangiava sui letti". I racconti dal campo

L’esule istriano e referente per la Toscana dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Guido Giacometti, ha chiesto che le scuole illustrino la tragedia delle Foibe in Istria e nella Venezia Giulia durante la cerimonia della Giornata del Ricordo al Teatro Comunale di Laterina. Giacometti ha sottolineato come nella scuola, in Toscana, "si sia usata la tecnica dell’elusione, mentre gli alunni venivano portati alle celebrazioni della shoah ma non nei luoghi dove si è compiuto il massacro delle Foibe". Una rimozione della memoria che invece non è avvenuta in Slovenia, ha detto, "Paese in cui hanno lavorato per far emergere la realtà". "Noi abbiamo un problema con il corpo insegnante e con la Regione che, con cadenza biennale, organizza dei viaggi per accompagnare gli studenti sul confine orientale, un’iniziativa dal punto di vista tecnico fatta molto bene; si formano gli insegnanti, si parla con i ragazzi e poi un gruppo ristretto va e tornando riferisce la sua esperienza in classe" ma, sottolinea, "noi da anni chiediamo di partecipare al comitato organizzatore dei viaggi, ma la risposta è sempre negativa e ci viene detto accontentatevi di una conferenza affidata a un nostro storico". Giacometti ha vissuto nell’infanzia l’esperienza del campo profughi e ha ricordato come "per noi bambini poter giocare nascondendoci sotto le coperte era divertente ma per tutti gli altri lo era molto meno", "il campo dove ero io era diviso in veri e propri box con le famiglie divise solamente da uno spago tirato, si mangiava sui letti". Lo stesso paese di Laterina ospitava un campo profughi che accolse i profughi della Venezia Giulia e dell’Istria.