Rifiuti, Comune in guerra con Sei: "Servizi non svolti per 600 mila euro"

Si apre un contenzioso ufficiale tra l'ente e il gestore. Tra i rilievi quello economicamente più pesante riguarda il ritiro di carta e cartone per le utenze non domestiche

Raccolta di rifiuti (Foto Novi)

Raccolta di rifiuti (Foto Novi)

Arezzo, 6 dicembre 2018 - E’ guerra aperta tra Sei, il gestore unico dei rifiuti e il Comune di Arezzo. Lo è già da un po’. Agli elementi fino ad oggi nella lista si aggiungono le otto contestazioni formali che il Comune ha inviato al gestore. «Contestazioni che riguardano il 2018», ci conferma l’assessore Marco Sacchetti. «Si tratta di tutta una serie di servizi non svolti o svolti non correttamente» aggiunge Sacchetti. Un lungo elenco che giunge a fronte delle segnalazioni degli ispettori ambientali del Comune.

«Una lista di disservizi che secondo il nostro conteggio vale 600mila euro». Ovviamente anche il gestore dovrà dire la sua. «Sicuramente ci sarà una mediazione, ma non è detto che gli importi possano addirittura aumentare a fronte degli ultimi disservizi riscontrati come ad esempio quelli a margine delle ristrutturazioni del sistema stradale» aggiunge Sacchetti. Poi ci sono tutti quei disservizi difficili da poter quantificare come ad esempio il ritiro del porta a porta.

«Sono tutte contestazioni ufficiali che da un punto di vista giuridico dovranno essere gestite dall’Ato. Sei porterà le sue deduzioni e l’Ato deciderà» aggiunge. Tra tutte le contestazioni, quella monetariamente più pesante riguarda il ritiro della carta e del cartone per le utenze non domestiche. Il costo totale del servizio fornito dal gestore, si forma in un contesto di programmazione diverso rispetto al passato.

«E’ il primo anno in cui è entrato in vigore il regime preventivo e consuntivo», spiega Sacchetti. Cosa vuole dire? Alla fine dell’anno i comuni stilano un progetto esecutivo dei servizi per l’anno successivo. In sostanza si traccia un programma sui servizi che si vorranno utilizzare in città per l’anno successivo. E’ un passaggio tecnico in cui tutto viene misurato e “prezzato”. «In questo modo si giunge al corrispettivo di servizio nel quale compaiono anche servizi stimabili, ma non con esattezza, come quello per gli abbandoni dei rifiuti» spiega l’assessore. Alla fine l’assemblea approva e il comune paga Sei. Detto in maniera molto semplice, il meccanismo, nei fatti, è assai complesso.

Alla fine dell’anno si misurano i servizi realmente resi e i discostamenti vengono ricompensati negli anni successivi. Parlavamo di un conflitto aperto tra il Comune di Arezzo e il gestore soprattutto da quando alla presidenza dell’Ato c’è il sindaco di Arezzo. Sono molte le questioni ancora aperte, c’è tutto il fronte dell’assetto societario e dell’interesse sempre maggiore di Estra rispetto alle quote di maggioranza di Sei.

Un processo che sta andando avanti per step, ma che rientra nella volontà del colosso del gas di diventare una multiutility sul modello di altre aziende italiane che operano nel campo dell’energia. C’è poi il capitolo dei crediti Tia, quei crediti che appartenevano ai vecchi gestori come Aisa nel caso di Arezzo.