La sua è una storia tristemente simile a quella di tante donne: la scelta di partire con la figlia verso la Romania, sua terra di origine, come unica via di fuga da un compagno violento.
Era partita dalla provincia di Avellino, i carabinieri l’hanno fermata ad Arezzo per la denuncia presentata dal compagno. Sarà il giudice a decidere chi ha ragione, naturalmente ma questa storia conferma che viviamo in un Paese le donne in ostaggio della violenza del marito, a costringerle a vivere nel terrore che accada qualcosa di irreparabile. La domanda resta, purtroppo, irrisolta: perché, dopo anni di dibattiti, prese di posizione, denunce allarmate dell’opinione pubblica, una donna che abbia a che fare con un marito violento debba scappare per uscire dall’incubo?