"Quando dico che c’è da lavorare anche il sabato scappano tutti via"

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"Nessuno vuole lavorare al bar, al ristorante o in pasticceria, al giorno d’oggi il sacrificio non è contemplato". Parola di Stefano Mearini presidente della Fipe-Confcommercio Arezzo, la categoria che racchiude i pubblici esercizi di tutta la provincia. "Il problema della mancanza di personale e delle difficoltà a reperirlo riguarda tutta la categoria – dice Mearini proprietario dell’Enoteca Charleston di via della Chimera ad Arezzo – il muro si crea quando vai a dire a un ragazzo che si lavora il sabato. Il mio negozio è aperto anche la domenica, e oggi è molto difficile trovare ragazzi che con sacrificio vogliono lavorare i giorni di festa. Purtroppo è proprio nei festivi o nel weekend che bar e ristoranti lavorano di più. Idem per le feste comandate come Capodanno o Pasqua". Un gap incolmabile quello del fine settimana che si scontra con la mancanza di disponibilità di chi cerca un lavoro. "Reperire personale è difficile per tutti gli imprenditori ma per la nostra categoria ancora di più – spiega Mearini – quando qualcuno si presenta a un colloquio di lavoro il primo scoglio da superare è proprio la domanda "ma il sabato si lavora?" Ovvio che sì, siamo legati indissolubilmente al nostro orario e al nostro tipo di attività, se prendo una persona mi serve non tanto il martedì quanto i fine settimana. E pensare che saremmo disposti anche a prendere persone alle prime esperienze che potrebbero imparare il lavoro guardando gli altri. Giovani e meno giovani non sono disposti a sacrificarsi e a lavorare la sera o il weekend, e questo ancora di più dopo il lockdown. La pandemia ci ha insegnato che la vita è breve e tutti cercano di viverla meglio senza rubare tempo ad amici e famiglia".

Angela Baldi