ALBERTO PIERINI
Cronaca

Nico Vanni, il fornaio ‘ribelle’ che si è fermato a Ferragosto. Tutti sono con lui: “Grande scelta”

Centinaia di adesioni, la Rai lo chiama a Roma. "Ma tanti colleghi non ce la fanno più e stanno per chiudere"

Nico Vanni

Nico Vanni

Arezzo, 20 agosto 2023 – Ieri pomeriggio si è portato avanti con il lavoro, anche perché stasera ha un appuntamento a Roma. La sua storia ha stregato la Rai e domani sarà tra i protagonisti di Uno Mattina Estate. Una trasmissione all’alba o quasi: ma per Nico Vanniil fornaio "ribelle", alzarsi presto, si sa, non è un gran peso. Lo fa da tutta la vita.

Ma paradosso vuole che sia diventato famoso l’unica volta che è rimasto a letto, o meglio che si è preso un pizzico di libertà. "Ricevo continuamente messaggi, telefonate, post su Facebook: ho quasi smesso di leggerli". Anche se la maggioranza è con lui.

“Sono molto orgogliosa di te bravo" gli scrive Paola. "Grande scelta nico" riparte Alessio. E sono tutti più o meno sullo stesso tenore, solo una ristretta minoranza esce dal coro. Bravo perché a Ferragosto si è fermato.

In teoria aveva ordini sufficienti a tenere i forni non accesi ma incandescenti: perché perfino il 15 agosto i supermercati aprono e il pane fresco è la prima. Ma stavolta ha detto no.

“In questo modo non è più vita: non è possibile continuare così" era stata la sua spiegazione al nostro giornale. Quelle parole hanno convinto i più. E forse lui è l’unico a frenare appena.

“Mi sono trovato in mezzo a questa cosa quasi oltre la mia volontà: come fai a pensare che una reazione normale avrebbe scatenato tutto questo?". Sì, in effetti non è facile immaginare che se uno smette di lavorare a Ferragosto, come fanno tutti, si possa aprire un simile vaso di Pandora.

E ora Nico si ritrova nella veste di quei protagonisti di film americani che fanno furore solo perché dicono la verità. "Chi non è artigiano fa fatica a rendersene conto – commenta – ma è davvero una gabbia senza uscita. I centri commerciali aprono perché la legge glielo consente, di conseguenza il lavoro per i fornitori si allarga a 365 giorni l’anno. E per saltarne uno scateni questa bufera".

La Rai si è innamorata della sua storia. Stanotte le telecamere hanno raggiunto il suo laboratorio. Perché niente è così’ efficace che riprenderlo mentre impasta o inforna. Il suo lavoro no stop.

"Sarò in serata a Roma e domani in trasmissione". Presto. Sia perché è la legge della Tv. Sia perché ad aspettarlo c’è una giornata di lavoro: e non può permettersi di regalarsi un altro Ferragosto.

"Sono felice di aver aperto questo dibattito, personalmente ne parlo da anni ma è bastata un’intervista su La Nazione a fare breccia". Felice ma con giudizio.

"Il quadro è preoccupante. I piccoli fornai non ce la fanno più. Già i numeri confermano una ritirata di operatori, tanti colleghi hanno smesso. Ma le voci che mi arrivano sono ancora peggiori". La gabbia, insomma, è ancora più stretta.

“Da una parte per respirare dovresti assumere personale: ma i margini di guadagno sono sempre più stretti. La pandemia prima, le bollette poi, la guerra infine con la riduzione del grano hanno avvelenato il lavoro". Non il pane, beninteso, quello resta ottimo dal suo osservatorio di Castiglion Fiorentino.

“E poi se decidessi di rischiare e prendere qualcuno? I dipendenti non si trovano. Chi vuole lavorare 12 o 13 ore al giorno senza fermarsi mai?". Pochi: anche se con lui almeno il Ferragosto sarebbe salvo.