L’applauso della folla a Zillone nel suo "ring", il corso di Sansepolcro

L'ex pugile Pietro Besi è stato salutato con commozione dai concittadini di Sansepolcro durante il suo ultimo viaggio terreno. Amato per la sua umanità e gentilezza, lascia un segno indelebile nella comunità.

L’applauso della folla a Zillone nel suo "ring", il corso di Sansepolcro

L’applauso della folla a Zillone nel suo "ring", il corso di Sansepolcro

SANSEPOLCRO

I suoi concittadini di Sansepolcro, che tanto amava, hanno preferito aspettarlo in strada per applaudirlo, dopo che già era avvenuto in chiesa. Un momento di sosta per il corteo a piedi nei due luoghi che lui aveva indicato: la Farmacia Cantucci, quella dei suoi grandi amici che lo hanno assistito e Porta Fiorentina, laddove un tempo c’era il cinema Iris, teatro dei suoi match. Questo è stato, ieri pomeriggio, l’ultimo viaggio terreno di Pietro Besi, l’ex pugile professionista dei pesi massimi morto nella tarda serata di sabato scorso a quasi 84 anni.

"Ciao Zillone!", ha detto a gran voce in cattedrale, alla fine del rito funebre, un altro dei suoi grandi amici, l’aretino Aldo Nicchi, venuto assieme al fratello Adriano (entrambi sono stati campioni italiani) e al padre Santi. "Ha portato nel mondo il nome di Sansepolcro e dell’Italia – ha detto Aldo Nicchi – per cui dobbiamo ricordarlo sia per il pugile che per la persona meravigliosa che è stato". Alla Messa erano presenti il sindaco Fabrizio Innocenti e l’assessore Francesca Mercati, mentre il presidente degli sbandieratori, Giuseppe Del Barna, aveva portato con sé il gonfalone del gruppo; c’erano anche alcuni ex calciatori del Sansepolcro (lui era un tifosissimo) e tutti insieme si sono stretti attorno alla moglie Silvana e ai nipoti, commossi anche per le parole pronunciate nell’omelia da monsignor Giancarlo Rapaccini: "Pietro ci ha dato una lezione, dimostrando che a rendere grande la vita non sono i soldi o le cose materiali, ma la gentilezza e l’affabilità. Ho letto i post scritti sui social dai quali emerge quell’eccezionale umanità che diventa ora la sua eredità. È il segno forte che lui ha lasciato". Nel ricordarne la simpatia e le sue battute, il sindaco Innocenti ha dichiarato: "Oggi ci sentiamo più soli, la scomparsa di "Zillone" ci tocca indistintamente, perché si tratta di uno fra i nostri figli più cari".

Claudio Roselli