II valzer dei soprintendenti E tutti i piani sono bloccati

Se ne va anche Valente? Interrogazione del deputato Giovanni Donzelli (Fdi) al ministro Franceschini: "Quattro cambi in tre anni, c’è bisogno di stabilità"

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di Pino Di Blasio

Esmeralda Valente, soprintendente per Arezzo, Siena, Grosseto, da poco più di due mesi, avrebbe annunciato la sua intenzione di chiedere al ministero dei Beni culturali il trasferimento a Roma. E Giovanni Donzelli, battagliero deputato di Fratelli d’Italia, ha presentato un’interrogazione al ministro dei beni culturali, Dario Franceschini. Sollecitato dall’assessore all’urbanistica di Siena Francesco Michelotti.

"La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo ha il compito istituzionale di tutelare il patrimonio nell’ambito del territorio di competenza - è scritto nell’interrogazione di Donzelli - e di cooperare con la Regione e gli enti territoriali per la sua valorizzazione. L’organo periferico della Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo è in grave sofferenza da tempo, perché non riesce ad avere un Soprintendente stabile. Dal 2018 si sono succedute quattro figure nel ruolo di Soprintendente: Anna Di Bene, Andrea Pessina, Andrea Muzzi, Esmeralda Valente. Quest’ultima ricopre il ruolo in via temporanea, e sembra essere in predicato di lasciare la sede, che sarà di nuovo vacante".

L’onorevole Donzelli solleva il caso dell’area: "Il territorio comprende ben quattro siti Unesco, ed è in larga parte sottoposto al vincolo paesaggistico. Il ruolo e la regia della Soprintendenza come Ente amministrativo è essenziale nel fornire risposte certe e tempestive ai cittadini. Si pone un ulteriore e gravoso problema inerente le pratiche di sanatoria paesaggistica e alle recenti pronunce della giurisprudenza del Consiglio di Stato che rischia di tenere ulteriormente bloccate le numerose richieste da parte dei cittadini di regolarizzare le difformità".

La conclusione è perentoria. Donzelli interroga il ministro Franceschini per sapere se è a conoscenza della situazione e "se non ritenga opportuno con urgenza provvedere alla nomina di un Soprintendente stabile, in via definitiva".

Il punto, si sottlinea negli ambienti politici della macroarea Arezzo, Siena e Grosseto, è il seguente: "Possiamo permetterci una soprintendenza ancora vacante. Il sud della Toscana deve avere un soprintendente stabile, queste province hanno un plus rispetto alle altre per la ricchezza del patrimonio da tutelare".

L’accusa non è tanto rivolta ai soprintendenti, ma ha l’obiettivo semmai di chiedere risposte al ministero: "La scadenza più importante è il piano operativo, con quattro riunioni programmate ad agosto e il ritorno in consiglio a ottobre, previa approvazione della soprintendenza. Ci sono le sanatorie paesaggistiche, la soprintendenza è cruciale. Un tema sul quale l’assenza del Governo è pesante".