
Alessandro Beccastrini della Fim Cisl
Arezzo, 13 ottobre 2021 - Una lettera anonima, e non è una novità ormai da mesi, con un attacco frontale al sindacato. Ma stavolta alla pagina senza firma era stato aggiunto un messaggio chiaro quanto inquietante: un proiettile. Appena l’ha aperta lunedì scorso nel suo ufficio della Fim Cisl Toscana, in via Carlo del Prete a Firenze, il segretario regionale Alessandro Beccastrini, 54 anni valdarnese, ha compreso che il livello dell’intimidazione aveva compiuto un pessimo salto di qualità.
A quanto si è appreso, infatti, è dallo scorso luglio che arrivano lettere anonime e telefonate minacciose al sindacato e, sebbene non si possano svelare i dettagli del testo perché della vicenda si sta occupando la Questura fiorentina, sembra che le accuse riguardino presunti accordi siglati nell’ambito di alcune vertenze non meglio precisate.
L’episodio, o per essere esatti i reiterati attacchi scritti e verbali piovuti sul rappresentante delle tute blu della Cisl, proprio perché fanno parte di una sequenza, quindi, non sarebbero ricollegabili agli ultimi gravissimi fatti sfociati nell’assalto alla sede romana della Cgil.
In ogni caso si tratta comunque dell’ennesimo attacco ai sindacati in un’escalation pericolosa. Beccastrini in prima fila in tante battaglie passate e recenti al fianco dei lavoratori in Valdarno e non solo, pur non commentando l’atto intimidatorio per comprensibili motivi legati alle indagini, si dice tranquillo: «Sono sereno pur se rimane la profonda amarezza per l’accaduto. Mi fido degli inquirenti e del loro lavoro».
L’attuale numero uno toscano della Fim ha alle spalle una lunghissima milizia sindacale sempre nel comparto metalmeccanico. Ha iniziato il suo impegno nei quadri della Cisl nel 1998 e per un paio di anni si è occupato anche di alcune vertenze del Valdarno aretino come l’allora Power One di Terranuova. Dal 2009 ha preso le redini del comprensorio Firenze-Prato fino ad essere nominato nel 2016 ai vertici toscani.
te ha seguito la Bekaert di Figline, la fabbrica chiusa nel gennaio del 2019 dalla multinazionale belga e la cui fine ha provocato una ferita nel panorama economico ed occupazionale della valle. Quando la notizia si è diffusa è stata immediata la solidarietà dei colleghi, a cominciare dal segretario generale Cisl Firenze-Prato Fabio Franchi che ha espresso vicinanza al collega: «Fatti del genere - ha detto - ci spingono a partecipare in maniera ancora più convinta alla manifestazione unitaria di sabato prossimo a Roma».
ssa linea la segretaria generale della Cgil Toscana Dalida Angelini e la sua omologa Annalisa Nocentini della Uil che hanno ribadito il loro totale sostegno a Beccastrini, rivendicando il ruolo del sindacato come presidio dei valori fondanti della Costituzione. Condanna contro «un gesto vile» è stata espressa dal presidente della Regione Eugenio Giani che ha auspicato un’inchiesta rapida della magistratura.