E’ morto il pugile Pietro Besi, il popolare ‘Zillone’. Mito della boxe

Professionista nei pesi massimi dal 1964 al 1973,

Pietro Besi

Pietro Besi

Arezzo, 14 aprile 2024 – E’ morto il pugile Pietro Besi, il popolare «Zillone», professionista nei pesi massimi dal 1964 al 1973, che è stato uno fra i più grandi campioni dello sport della provincia di Arezzo. Se n’è andato questa notte, assistito fino all’ultimo istante da Silvana, la fedele compagna di vita alla quale era legatissimo. Pietro avrebbe compiuto 84 anni il prossimo 31 luglio e tutti ricordiamo ancora la bella festa in piscina di quell’estate del 2020, quando festeggiò l’80esimo compleanno. Sansepolcro lo piange nel vero senso della parola e lo ricorda con una sola parola: personaggio. Un vulcano di vita che aveva un sorriso e una battuta pronta per tutti. Negli anni ’50 aveva scoperto per caso il talento per la boxe: tanti sacrifici per arrivare al titolo toscano e al terzo posto nel ranking nazionale dei dilettanti con manager l’aretino Enzo Boschi. Da quella tuta verde cangiante che indossava da ragazzo e che aveva lo stesso colore della «zilla», innocuo insetto, nacque il soprannome che si è portato appresso per sempre. Nel 1960 era stato la riserva di Francesco De Piccoli (oro) alle Olimpiadi di Roma, nelle quali finì con il diventare lo «sparring partner» voluto dal più grande di sempre: Cassius Clay, visto che Italia e Stati Uniti dividevano la palestra degli allenamenti. Poi, il 15 novembre 1964 la sua grande impresa: il successo ai punti sul tedesco Hans Huber (argento a Tokyo) in un palasport di Berlino infuocato; successo che gli valse l’immediato passaggio al professionismo con esordio vittorioso il 26 dicembre successivo a Selci Umbro nel match contro l’austriaco Friedrich Mayr.