Crac Etruria, la richiesta del Pm: "Tutti e ventisette a processo"

Ora due udienze per le repliche dei difensori, quindi la decisione del Gup. Poi scatterà l'ora dei riti abbreviati per i vertici dell'ex Bpel. Nella foto il Pm Claudiani

Il Pm Claudiani

Il Pm Claudiani

Arezzo, 19 maggio 2018 - Crac Etruria all’ennesima puntata. Ieri davanti al Gup Giampiero Borraccia nuova udienza per la bancarotta dopo l’intervento degli avvocati della difesa che avevano chiesto il proscioglimento per i loro assistiti. Altrettanto scontata la replica del pubblico ministero Andrea Claudiani che come era ampiamente prevedibile ha ribadito la richiesta di mandare a processo i 27 indagati.

In particolare Claudiani ha sottolineato che l’evidenza di alcuni crediti esagerati era talmente grande che avrebbe dovuto mettere in allarme i membri del Cda. Sulla vicenda yacht ha definio fittizia la garanzia Barclays e sul finanziamento alla san Carlo Borromeo di Armando Verdiglione ha argomentato che gli utili prospettati dalla società erano spropositati e tali da essere considerati con estremo sospetto.

Tra gli indagati nomi importanti come Massimo Tezzon, presidente del collegio sindacale nel periodo più caldo, e Augusto Federici, ex membro autorevole del consiglio di amministrazione nonchè destinatario, come amministratore delegato della Sacci, del più grosso dei finanziamenti che adesso il pool dei Pm di Etruria contesta come bancarotta: più di cinquanta milioni che secondo le indagini della Finanza vanno considerati quale distrazione patrimoniale.

Due le udienze concesse ai difensori per rispondere, il 25 e 28 maggio, quando comincerà anche quello che è il vero clou, ossia il rito abbreviato nei confronti del vertice dei vertici della fu Bpel: l’ex presidente Giuseppe Fornasari, l’ex direttore generale Luca Bronchi, l’ex vicepresidente Alfredo Berni e l’ex consigliere Rossano Soldini (quest’ultimo indagato per bancarotta semplice).

Si partirà subito con l’esame cui si sottoporrà Bronchi, pronto ad affrontare l’interrogatorio davanti ai Pm. Quasi certa la prosecuzione all’appuntamento successivo: si va in aula anche il 6, 8, 13 e 15 giugno, data entro la quale il Gup vorrebbe concludere, con le sentenze per i riti abbreviati e la decisione sui rinvii a giudizio degli altri imputati.