Contagi in leggera frenata ma resta l’allarme Picco nel capoluogo che torna in doppia cifra Quaranta i positivi in provincia, quindici ad Arezzo. L’ospedalizzazione è però ancora ben lontana dal rischio di un cambio di colore

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di Sergio Rossi

Non deve illudere la leggera frenata dei contagi, ieri 40, sette in meno rispetto ai numeri arrivati dal giorno precedente. Non deve illudere perché il dato è ancora alto e non lascia tranquilli, tanto più che si accoppia ai quasi 750 casi registrati in Toscana. Sono meno, semmai, i comuni dove il report quotidiano della Asl individua i contagiati, tredici in tutto, otto in meno rispetto a giovedì. Preoccupa però l’impennata nel capoluogo, punto nevralgico del territorio, luogo sensibile da cui la diffusione del virus si sposta con significativa celerità: sono quindici i positivi registrati ad Arezzo e sembra di essere tornati ai tempi della seconda ondata, quando tra fine estate e inizio autunno 2020 si scatenò la nuova onda d’urto della pandemia.

Stando ai contagi, e come pubblicato da questo giornale nell’edizione di ieri, saremmo già ai confini della zona gialla se avessero resistito i parametri in vigore fino all’ultimo decreto del governo, quello che ha basato il cambio di colore non sui numeri dei positivi ma sulle percentuali di ospedalizzazione nei reparti di terapia intensiva. E questo è il dato più incoraggiante, quello che per ora ci tiene abbastanza lontani dal ritorno all’emergenza. All’ospedale San Donato, infatti, le cifre sono ancora di piena tranquilllità: un solo ricoverato in rianimazione, un solo degente anche nella bolla Covid. Come dire che siamo ampiamente al di sotto della soglia di quel 10% che vale il cambiamento di zona, da bianca a gialla.

La poca ospedalizzazione rispetto alle cifre assolute dei contagiati dipende in via pressoché esclusiva dalla campagna vaccinale che vede in provincia quasi 195 mila persone che hanno già ricevuto la prima dose e oltre 140 mila con l’immunizzazione completa. E ciò, come tutti gli esperti tengono a sottolineare, attenua da parte la possibilità di contagiarsi ma soprattutto allontana il pericolo di una patologia grave.

Non c’è però da fregarsi le mani. Nella settimana solare che va da giovedì 22 a ieri sono stati 290 i positivi e se poi si prende in considerazione l’intera area vasta, ecco che le cifre lievitano con più di cento casi quotidiani negli ultimi due giorni, ieri e giovedì. E’ l’effetto della variante Delta che diventa predominante ma anche della renitenza al vaccino di ancora troppe persone, in particolare situate nella fascia di età che va dai 19 ai 35 anni. Non a caso in Regione si sgolano per dare impulso alla campagna vaccinale fra i più giovani che magari non hanno, nella maggioranza dei casi, decorsi gravi della malattia ma che si trasformano in una rischiosa fonte di contagio.

Tornando ai comuni della provincia, dati abbastanza bassi con la sola eccezione di Arezzo. Cinque casi li troviamo a San Giovanni, tre ad Anghiari, Cortona e Montevarchi. Seguono con due contagiati Castelfranco Piandisco’ (comune particolarmente colpito anche per la sua vicinanza con la provincia di Firenze), Loro Ciuffenna e Sansepolcro. Un positivo soltanto nei comuni di Bibbiena, Bucine, Civitella, Monte San Savino e Poppi. Ultima considerazione: nessuna vallata è risparmiata dalla nuova avanzata del virus e questo deve servire a tenerci tutti sulla corda e a non desistere da mascherine e distanziamento.