"Caserme? Via ai lavori lo stesso" Case popolari, appesi all’ecobonus

Sulla ex Cadorna la giunta procederà con risorse proprie, sulla lottizzazione è allo studio un piano B. Lucherini: "Il nostro progetto è sostenibile, ci crediamo ancora. In un mese consegneremo tutto a Roma"

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di Albertio Pierini

Il brivido freddo del finanziamento in bilico soffia dal centro alla periferia. In centro si spinge nella ex Cadorna: le risorse nazionali avrebbero dovuto agevolare il primo passo per la trasformazione dell’area, tra la demolizione della palazzina comando e la realizzazione del nuovo centro per l’impiego. In periferia puntavamo al rilancio abitativo di circa un quarto di Tortaia: 58 alloggi su 229, una porzione determinante e anche in cattive condizioni abitative. E ora?

Intanto il Comune conferma d non aver perso tutte le speranze, anzi. "La mia collega Monica Manneschi è in pressing sul ministero per avere garanzie sull’arrivo dei fondi" spiega l’assessore Francesca Lucherini. Che va più in là. "Il sindaco lo aveva chiarito fin dall’inizio: il nostro era un progetto sostenibile, sugli altri ho molti dubbi". Il nodo è semplice: chi viene ammesso ai finanziamenti deve anticipar i fondi per gli interventi, poi restituiti nell’arco di dieci anni. Se presenti una richiesta di 6 milioni,è la sintesi da Palazzo Cavallo, sai di poter fare quel passo: se arrivi a 15 o 20 tutto diventa più difficile. Da qui l’attesa per capire se risorse si libereranno a seguito di rinunce, anche se certo per arrivare da 159 a 267 (la nostra posizione) ce ne vuole tante. "Entro trenta giorni presenteremo il cronoprogramma come Roma richiede su tutti gli interventi giudicati idonei: e a quel punto vedremo".

Punto e a capo: bando e lavori per l’ex Cadorna partiranno lo stesso. Lo garantisce l’assessore Alessandro Casi. "Sono risorse che avremmo dovuto anticipare, quindi sono sul piano triennale. Quei 4 milioni e duecentomila euro li avremmo riavuti a 400 mila euro l’anno, non dovrebbe essere difficile rimediare nei limiti del nostro bilancio". La nuova palazzina, una volta demolito il comando, dovrebbe ricreare la cortina su via Garibaldi: giù la parete dei murales, una struttura a "L" con cortile centrale di transito. E che sarebbe l’accesso alternativo alla piazza-parcheggio. La tempistica resta quella annunciata: progetto esecutivo entro dicembre e partenza dei cantieri nella primavera 2022. Completamento dei lavori nei primi mesi 2023. Sincronizziamo gli orologi.

Più complesso il reperimento di risorse per Tortaia. Già a luglio, all’annuncio dell’ok al finanziamento, il presidente Lorenzo Roggi era stato esplicito: "Senza questo bando sarebbe impensabile fare i lavori". Da qui l’impegno dell’assessore Manneschi a premere sul ministero per la copertura anche della nostra quota di finanziamento.

Però dei piani alternativi stanno spuntando. Uno è legato alla famosa operazione Ecobonus 110 e a quello sulle facciate, attraverso le quali recuperare comunque denari utili intanto per una parte degli interventi. In attesa che su quel milione e 400 mila euro arrivi una telefonata da Roma.