Meno regali e scontrini più bassi, resistono giocattoli e gastronomia

Un primo quadro delle vendite conferma le difficoltà di un anno tutto in salita. Ma non mancano eccezioni: per i bambini dal trionfo delle costruzioni al ritorno del legno. Le spese sui livelli 2021 ma sotto il 2019

regali

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Arezzo, 22 dicembre 2022 - I giochi, poi il regalo gastronomico, passando per la cultura, il superfluo è bandito nell’anno degli aumenti e delle bollette pazze. In cima alla lista dei desideri da esaudire, quelli dei più piccoli. E se i regali li porta Babbo Natale, sono i genitori a comprarli. Così quest’anno dopo il pensiero gastronomico sono sempre i bambini quelli da accontentare. A cui neanche in tempo di crisi e bollette alle stelle faremo mancare un dono sotto l’albero. Così se saranno 7 aretini su dieci quelli che acquisteranno regali per Natale, una parte di quei 157 euro in media ciascuno che spenderemo secondo l’indagine di Ascom, andranno in giocattoli. Un euro meno dell’anno scorso ma lontani dai 175 a testa del 2019. In totale, quasi 16 milioni solo in città, gli euro investiti nel Natale 2022 per fare felici prima di tutto i bambini, poi partner, parenti e amici più cari. È quanto emerge dall’indagine di Confcommercio sui dati dell’ufficio studi nazionale.

Nonostante siamo ancora lontani dai consumi pre-pandemia, tra le cose che regaleremo di più ci sono proprio i giochi per bambini, subito dietro il regalo gastronomico, seguiti da libri, abbigliamento e carte regalo. Con poco spazio per il superfluo. Ad influire sulla riduzione di spesa un anno difficile segnato da guerra, aumenti dei costi delle materie prime ed energia. Ma ai più piccoli non mancheranno lo stesso le sorprese, lo dimostrano le tante iniziative solidali che a Natale si sprecano a partire dal regalo sospeso. Magari quest’anno staremo più attenti alla cifra da investire. “Le vendite di Natale sono un po' sottotono –dicono da Bobini giocattoli – la maggior parte delle persone si è ridotta agli ultimi giorni per acquistare tutto. Le cose che vanno di più sono le costruzioni con la Lego in testa alle vendite. Per il resto diciamo che lo scontrino si è abbassato, in media abbiamo battuto anche conti tra 30 e 40 euro, abbastanza bassi per essere Natale. E anche il numero dei pacchi si riduce”.

 “Come tutti siamo stati penalizzati un po’ dal maltempo – dicono da Bindi giocattoli – anche se le vendite di Natale stanno andando abbastanza bene. Da noi i genitori cercano qualcosa che risvegli un ricordo anche a loro, non vendiamo infatti regali pubblicizzati. Ci chiedono soprattutto giochi da condividere, cose da costruire e giochi educativi o giocattoli in legno per l’infanzia. La spesa media si aggira sui 50-60 euro, che comprende più di un gioco perché chi viene qua fa anche regali per i parenti. Nel Corso abbiamo beneficiato anche dei mercatini ma in prospettiva si deve stare attenti all’effetto gregge: siamo felici che venga gente da fuori ma non così in modo indistinto, sennò l'esperienza per chi arriva è di grande caos”. Gettonatissimo il regalo gastronomico. “E’ vero stiamo finendo tutto – dicono alla cioccolateria Panna e cioccolato di via Guido Monaco che è anche outlet Lindt e  Cafferel - siamo oltre gli altri anni per le vendite. Da noi la spesa media si aggira tra 10 e 50 euro per confezioni già pronte o da assemblare a piacimento”. Bene anche la cultura. “Funzionano molto bene i libri per bambini – dicono alla Feltrinelli - ma ci sono anche delle ottime vendite tra la saggistica. Siamo sulla media degli altri anni, l'ultima settimana il lavoro si è mosso di più. I mercatini hanno portato tanti turisti ma hanno anche tolto molti aretini per la difficoltà di raggiungere il centro”.