Aquila. La rinascita passa da Loris Beoni, e non solo...

Oltre all’esperienza del tecnico, decisivo anche qualche innesto, come quello di Bontempi.

L'Aquila tira fuori gli artigli

L'Aquila tira fuori gli artigli

Arezzo, 16 aprile 2024 – Un mese fa, dopo la sconfitta con la Pianese e il primo tempo forse peggiore della stagione, si addensavano nubi minacciose sul futuro dell'Aquila. La sconfitta sull'Amiata, condita dalla decisione di alcuni tifosi di lasciare gli spalti dopo 45 minuti per protesta, era arrivata, tra l'altro, dopo il pareggio interno, deludente, con il Ponsacco e aveva messo la squadra rossoblù in una condizione di classifica precaria, in piena bagarre salvezza. Musi lunghi e pessimismo a piene mani. Era stata in quell'occasione che Loris Beoni, dall'alto della sua esperienza, aveva lanciato un monito: "forse non è chiaro a tutti. Qui dobbiamo salvarsi, e bisogna uscire da questa situazione in tutti i modi". Come per dire, lasciamo a casa il fioretto, adesso c'è bisogno della spada. Molti avevano iniziato anche a nutrire dubbi sull'incidenza del tecnico in questa delicata situzione. Ma il tempo è galantuomo e la grande esperienza di Beoni, unita ad una grande conoscenza del calcio e al valore di alcuni giovani giocatori, che avevano necessità di tempo per esprimersi, ha fatto il resto.

La gara che ha dato la svolta è stata quella con il Real Forte Querceta, vinta all'ultimo secondo al Brilli Peri, quando si materializzava un pareggio che sarebbe stata una mezza condanna per l'Aquila. Il 3-2 finale, invece, ha dato al gruppo quella spinta decisiva, anche psicologica, che ha poi portato a prestazioni e a risultati, che non l'hanno ancora messo al riparo dagli spareggi play out - è bene precisarlo - ma che l'hanno incanalato in una strada che potrebbe portare alla salvezza diretta. Un mese fa pochi ci scommettevano. Dopo il successo con i versiliesi è arrivato il pareggio di Livorno, al termine di un grande primo tempo che avrebbe meritato maggior sorte e, soprattutto, la miglior prestazione dell'anno, domenica scorsa contro il San Donato, strapazzato 3-0 al Brilli Peri. Una prestazione di livello assoluto. Al punto che sugli spalti in molti hanno pronunciato a fine gara la classica frase: «Se il Montevarchi avesse giocato più di una volta così ora non si troverebbe a lottare per la salvezza». Analisi realistica anche se, bisognerebbe ribadire, senza nulla togliere a chi l’ha preceduto e a lungo alle prese con numerose assenze, il valore aggiunto nella rinascita dei rossoblù ha proprio un nome e cognome: Loris Beoni.

Al timone da otto giornate, l’esperto tecnico aretino ha preso per mano gli aquilotti facendoli crescere passo dopo passo nella consapevolezza dei propri mezzi, senza dimenticare gli aspetti tecnico-tattici che hanno giovato ai giocatori, facendoli esprimere al meglio. Vedi i protagonisti principali, pur se stilare classifiche è riduttivo, del rotondo 3-0 inflitto alla squadra dell’ex Brachi, da Bontempi a Ciofi fino a capitan Lischi, autentico trascinatore. E siccome bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, è bene sottolineare anche l'abilità della società nell'aver ingaggiato calciatori che si stanno dimostrando di livello. E' il caso di Marco Bontempi, che domenica ha giocato una partita eccezionale. Centrocampista centrale classe ’03, proveniente dalla Fenice Amaranto, la neonata Reggina, è stato ingaggiato a dicembre. Ha giocato nelle giovanili del Chievo Verona e della Sampdoria. Nella passata stagione, invece, ha militato in Serie C dividendosi fra Arzignano, prima parte di stagione, e poi Fiorenzuola.

Domenica scorsa, dopo il 3-0 al San Donato, di fronte ai complimenti che gli sono rivolti per la qualità del lavoro che sta svolgendo, ancorchè da completare, Loris Beoni, che di esperienza ne ha da vendere, si schernisce e gira gli elogi ai suoi ragazzi: «Abbiamo trovato con merito il vantaggio – ha commentato – gestendolo bene e rischiando pochissimo. E’ stata ottima la risposta collettiva sul piano fisico tenuto conto dell’altissima temperatura». Da rimarcare, inoltre, le innumerevoli occasioni da rete create, frutto di una manovra rapida ed efficace: «Bisogna però migliorare – ha ripreso – nella cattiveria sotto porta. Il terzo gol è arrivato quando mancava pochissimo alla fine. Se sul 2 – 0 il San Donato avesse segnato una rete la partita poteva prendere un’altra piega». Da oggi, intanto, inizia la marcia d’avvicinamento al nuovo scontro diretto tra le mura amiche. Battere l’Orvietana, in virtù del 3-0 conquistato in Umbria all’andata, avvicinerebbe ancor più l’Aquila al traguardo. Loris, tuttavia, non vuol sentir parlare di tabelle o di «forbici» con le dirette concorrenti: «Pensiamo solo a noi». Ha qualche "capello bianco" per pensare che sia tutto fatto. Ma che abbia rimesso in careggiata il Montevarchi è, ad oggi, una realtà.