I tesori del Pionta in mostra al Museo Archeologico: apertura straordinaria

Domenica per l'estate arcobaleno aperitivo all'Anfiteatro, gioco con gli etruschi e visite guidate a prezzo ridotto. Il 15 luglio ripartiranno gli scavi alla cittadella vescovile e alla tomba di San Donato

il Pionta  all'Archeologico

il Pionta all'Archeologico

di SILVIA BARDI Arezzo 23 giugno 2018 - L’estate ad Arezzo inizia nel segno dell’archeologia, della storia e dei colori dell’arcobaleno. La festa toscana ad Arezzo diventa l’occasione per riaprire una pagina di storia, quella dedicata al museo che si affaccia sullo splendido anfiteatro romano e quella del colle del Pionta, la Cittadella vescovile che custodisce la tomba di San Donato dove il 15 luglio riprenderanno gli scavi dell’associazione Akademos presieduta da Mauro Mariottini e che ieri ha visto l’inaugurazione di una nuova sala museale dedicata proprio ai reperti e ai gioielli ritrovati al Pionta per iniziativa della direttrice Maria Gatto. E proprio l’Anfiteatro Romano domenica 24 giugno per la festa dell’estate arcobaleno si aprirà alle 18 per ospitare il gioco per dispositivi mobili “Mi Rasna”, sviluppato dalla Entertaiment Game Apps che proporrà un viaggio virtuale nel mondo degli etruschi e dalle 19 l’aperitivo d’estate arcobaleno, evento organizzato da Confcommercio, Regione Toscana e La Nazione mentre dalle 20 alle 23 apertura serale straordinaria del museo, sempre grazie a Confcommercio dalle 20 alle 23 con visite guidate a ingresso ridotto a tre euro. E’ un viaggio reale, invece, quello che ricostruisce la cittadella del Pionta nella nuova sala museale dell’Archeologico aperta ieri, dalla necropoli, alla tomba di San Donato alla cittadella vescovile, reperti ora raccolti in una sala della sezione topografica con il finanziamento della Direzione generale musei (che è servito anche all’allestimento della sala della Chimera), su progetto del dipartimento architettura dell’Università di Firenze. Un viaggio dall’età etrusca e romana al Medioevo fra bronzetti votivi, resti di ceramica e anfore, una preziosa testa in marmo, una mano che apparteneva a una statua colossale. Ma anche epigrafi pagane e paleocristiane che raccontano di un vecchio di nome Clemensianis e di un bimbo di appena tre anni, entrambi sepolti al Pionta. “Lastre poi utilizzate per coprire altre tombe - spiega la direttrice Maria Gatto che dopo la sala della Chimera ha acceso un altro riflettore sui tesori aretini - come testimonia un documento conservato all’Archivio diocesano di Arezzo che mostra tombe aperte e una epigrafe usata per costruire l’imboccatura di un pozzo”. E fra le tante tombe, la più preziosa, quella della “bimba del Pionta” del 550 d.C. con il suo corredo di gioielli, i due piccoli braccialetti con le maglie a forma di cuore, il filo d’oro ricamato sulla cuffia, gli orecchini e l’anello in pasta vitrea e ametista. E il Medioevo raccontato da ceramiche, maioliche e le monete coniate a Siena, Arezzo, Lucca e Roma, tra cui quelle di San Donato. E infine il video sugli scavi al Pionta e la ricostruzione virtuale in 3D della cittadella. Là dove la storia sta tornando alla luce.