Onali all'Artistico tra amici e collezionisti. La sua gioventù in Svezia con Boncompagni

In Rai con le coreografie per Renzo Arbore, l'amicizia con Marenco, i disegni per gli sceicchi arabi diventati serigrafie (in mostra), i bozzetti per Oro d'autore, la guida alle Olimpiadi di Roma del 1960 scritta con Boncompagni e sessant'anni di attività dal figurativo all'astrattismo. Oggi martedì l'artista presente in mostra

Franco Onali

Franco Onali

Arezo 1 ottobre 2019 - Torna a grande richiesta, Franco Onali ad Arezzo. Artista della vita quasi romantica, iniziata girando l’Europa senza una lira vendendo disegni ai giornali, e ancora in piena attività, torna oggi pomeriggio al Circolo Artistico dove fino al 6 ottobre è allestita la sua mostra. Incontrerà amici e collezionisti e Vito Taverna reciterà “Le poesie in ordine alfabetico” illustrare proprio da Onali. In tanti non erano potuti venire ad Arezzo all’inaugurazione della sua antologica, come Renzo Arbore, Enrico Lucci, Nicola Vicidomini che hanno però mandato un video messaggio, mentre erano presenti le figlie di Gianni Boncompagni che con Onali ha vissuto in Svezia quando entrambi erano in cerca di fortuna. E proprio grazie a Onali stanno cercando di ricostruire quel periodo di vita del padre che là in Svezia si sposò giovane e dove sicuramente c’è ancora parte della sua famiglia. Così come l’artista ha sicuramente lasciato sparse per il mondo le sue opere che si calcolano sia oltre un migliaio.

Per questo la moglie Anna Roncoroni e il critico d’arte Danilo Sensi oltre a costituire un’associazione culturale a suo nome dove conservare il suo patrimonio, stanno cercando di ricostruire una antologia con tutte le sue opere, chiamando a raccolta collezionisti e privati. In tanti per ora hanno risposto all’appello. Un’opportunità preziosa perché lo stesso Onali può riconoscere e certificare i suoi dipinti. Opere che raccontano sessant’anni di vita d’artista, come quella raccontata nella mostra allestita da Danilo Sensi al Circolo Artistico di Arezzo tra opere figurative, nature morte, dipinti astratti, serigrafie ricavate dalle sontuose decorazioni di ville e alberghi commissionati da ricchi arabi negli anni Ottanta (firmate e in vendita in mostra) che Onali al suo ritorno stampò nella stanerai del Partito Comunista di Piazza S.Agostino, i bozzetti per la collezione aretina “Oro d’autore”, ma anche la guida di Roma per turisti svedesi durante le Olimpiadi del 1960 scritta con Boncompagni, la collezione Peruzzi e il ritratto della moglie Anna. Mancano invece all’appello il grande dipinto realizzato per l’allora Partito Comunista e ancora conservato nella sede di piazza Sant’Agostino e le opere che Onali donò al Comune di Arezzo per la futura galleria d’arte contemporanea.

Queste come tante altre che i vari artisti avevano regalati alla città durante il concorso “Premio Arezzo” e che avrebbero dovuto trovare sede permanente nella Galleria, ormai irrintracciabili oltre che mai esposte. “Una memoria che non si può rischiare di perdere - insiste Danilo Sensi - un patrimonio della città, un giallo che va risolto, un atto doveroso per gli artisti che hanno fatto grande il nome di Arezzo. E Onali è uno di questi”.