Il futuro è a due ruote: la Provincia approva il piano delle piste ciclabili

In Versilia sono previsti tre itinerari principali fra Viareggio, Massarosa e Seravezza

(Foto Umicini)

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Lucca, 2 settembre 2014 - LA PROVINCIA di Lucca scommette sulla “mobilità lenta”. Il consiglio provinciale ha infatti approvato nei giorni scorsi il piano appunto della “Mobilità lenta”, ovvero delle piste ciclabili. Come si legge nel documento di piano, lo strumento «fornisce un contributo allo sviluppo di alternative concrete di mobilità sostenibile nei centri urbani e di fruizione ottimale dei beni paesaggistici per la mobilità extraurbana, definendo una rete per la mobilità ciclabile di interesse provinciale (di primo livello) connessa a quella di interesse regionale e promuovendo l’intermodalità tra bicicletta e mezzo di trasporto pubblico. Lo sviluppo delle infrastrutture per la bici si traduce in una politica di investimenti per predisporre ad uso ciclabile zone a forte potenziale di utilizzo e itinerari che consentono di percorrere distanze piu lunghe per fini turistici».

LE ANALISI condotte hanno evidenziato, «oltre ad un generale scarso sviluppo dei percorsi e dei servizi», due principali categorie di criticità: «frammentarietà degli interventi, discontinuità dei percorsi e disomogeneità nella progettazione delle piste ciclabili che si traduce in scarsa sicurezza; mancanza di riconoscibilità, leggibilità e omogeneità del percorso che si traduce in scarsa attrattività». Inoltre sono stati rilevati alti tassi di incidentalità, la scarsa istituzione di vere “zone 30”, la scarsa diffusione di servizi quali parcheggi attrezzati e centri di noleggio, l’inesistenza di strutture mobili per l’intermodalità fra biciclette e mezzi del trasporto pubblico. Per risolvere le criticità, le azioni prioritarie indicate dal piano sono: «la messa in sicurezza e interconnessione degli itinerari già presenti; l’estensione della rete ciclabile tra le stazioni ferroviarie e i capolinea bus con i poli urbani attrattori e i centri più abitati; offrire bici in comodato o in uso presso le sedi di lavoro per tragitti casa-lavoro e motivi di servizio; creare un sistema di biciclette pubbliche abbinate al trasporto pubblico, ovvero organizzare rastrelliere in prossimità di nodi strategici per gli utenti del servizio bus extraurbano che potranno prelevare una bicicletta per gli spostamenti cittadini». PER QUANTO riguarda la Versilia prevede «la realizzazione di reti ciclabili urbane, anche sovracomunali tra le zone urbane lungo la costa e in fascia pedecollinare, che colleghino tra loro i servizi e le fermate/stazioni del trasporto pubblico». I percorsi individuati sono stati suddivisi su due livelli di rilevanza (più uno di scala locale), da inserire nel Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Lucca. Gli itinerari sono stati inoltre selezionati in due distinte tipologie: “ciclo superstrade” (o “itinerari principali”) e “cicloturistici”, connotati con le caratteristiche principali e relativi obiettivi funzionali. Nello specifico, fra i sette itinerari ritenuti di priorità per la mobilità quotidiana, quelli che riguardano la Versilia sono tre. Il primo è Massarosa-Seravezza, «asta longitudinale portante della rete, di primo livello e di carattere interprovinciale per la rilevante funzionalità; in buona parte corre lungo la ferrovia (circa 7 km da confine con la Provincia di Massa fino a Pietrasanta) attraversando le aree densamente urbanizzate della fascia pedecollinare andando a intercettare i tiranti mare-monti presenti o in corso di realizzazione/progettazione; fra gli itinerari è il più problematico perché una volta abbandonato il sedime a lato della ferrovia confligge con la limitatezza della carreggiata stradale e il traffico pesante, e per tale motivo sono da considerare idonee varianti».

Segue Viareggio-Camaiore: «il percorso affianca per circa 5 km il fiume Camaiore in una strada secondaria con flussi di traffico bassissimi e quindi agevolmente messa in sicurezza fino a giungere all’incontro con la viabilità parallela alla linea ferroviaria e quindi il tratto di pista ciclabile già realizzato che porta alla stazione di Viareggio». Infine Viareggio-Massarosa: «L’itinerario andando dal centro di Viareggio alle pendici del sistema delle colline marittime, costituisce un “tirante” mare-monti allo stesso livello di quelli già presenti o progettati».

PER QUANTO riguarda gli itinerari cicloturistici, sono stati individuati sei progetti progetti di scala europea/nazionale/regionale: la ciclovia Francigena (da Como a Roma, approda in Toscana a Pontremolie; è da specificare il tratto Pietrasanta-Lucca), la ciclovia Tirrenica (tracciato da definire, collega Verona col Tirreno); la ciclovia della seta (tracciato da definire, collega Venezia a Pisa); la ciclovia delle spiagge (tracciato da definire); la ciclovia della Linea Gotica (da Adriatico a Tirreno, tracciato da definire); la ciclovia dell’Arno (per la connessione). Altri sei sono i progetti di scala interprovinciale: la ciclovia di Puccini, l’ex ferrovia Lucca-Pontedera, le Vie dell’acqua, la ciclovia della carta e la ciclovia del marmo. Il tutto, per favorire gli spostamenti in bicicletta, dovrà essere corredato da una rete di servizi e infrastrutture al servizio dei ciclisti urbani, pendolari e turisti (bici in comodato d’uso, sistema di bike shraing, ciclostazioni, rastrelliere, punti di ristoro e informativi). Sono già previste cinque ciclostazioni nei pressi delle stazioni ferroviarie, fra cui a Viareggio, Pietrasanta e Querceta-Forte dei Marmi. Le ciclostazioni dovranno offrire un luogo riparato e sicuro per la sosta e la custodia delle biciclette, la possibilità di noleggio di biciclette, un servizio di riparazione, manutenzione e assistenza. Adesso però la domanda è: si tratta di un libro di sogni o il piano si tradurrà in uno strumento concreto? Attendiamo risposte.